di Carmelo Riccotti La Rocca

(tratto da La Sicilia)

Il Tribunale del Riesame di Ragusa ha dichiarato inefficace il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip ed ha dissequestrato gli Internet Point chiusi dai Carabinieri il 3 dicembre scorso in seguito alla pubblicazione delle foto dell’inaugurazione che ritraevano il titolare dell’esercizio commerciale con Franco Mormina, imputato nel processo Eco e condannato a 7 anni e 5 mesi.

I giudici del Riesame hanno rilevato un vizio di forma scaturito dal mancato ricevimento di una notifica da parte di Manuel Colaceci, titolare delle due attività.

Nei fatti, dunque, i giudici non sono entrati nel merito, “ma qualora lo avessero fatto – fa notare Michele Savarese (nella foto), legale di Colaceci- avrebbero dovuto constatare che nei due esercizi in questione non si svolgeva raccolta abusiva di scommesse, ma si tratta di due Internet Point”.




La memoria difensiva di Savarese di concentra tutta su questo punto, cioè sul confine tra Sale gioco e Internet Point. “Manuel Colaceci – spiega ancora l’avvocato –è del tutto estraneo a qualunque attività di raccolta scommesse poiché si limita, dietro compenso, a vendere un servizio attraverso cui gli avventori possono accedere a internet. Questo punto è ampiamente chiarito dai verbali dei Carabinieri che non hanno rinvenuto, all’interno dei locali o addosso agli avventori al momento della perquisizione, scontrini che certificassero alcun contratto di scommessa, inoltre, le persone trovate all’interno del locale, hanno reso dichiarazioni che non lasciano spazio al minimo dubbio”. Quando il 1 dicembre i Carabinieri si sono recati nei due centri per i controlli, non hanno, dunque, riscontrato l’esistenza, all’interno degli esercizi di Corso Mazzini e Corso Umberto, di giochi d’azzardo.

Di seguito l’intervista video all’avvocato Michele Savarese che parla di polverone inutile sollevato su questa vicenda: