Da La Sicilia del 29 dicembre

di Carmelo Riccotti La Rocca

Una serra danneggiata e il sospetto che dietro questo gesto possa esserci l’ombra della ritorsione.

Il 19 dicembre Antonio che gestisce insieme alla moglie Francesca una azienda agricola in Contrada Corvo, si reca nella sua proprietà e fa una amara scoperta: una serra di 1000 mq di pomodori ciliegino prossimi alla raccolta è letteralmente danneggiata.

Qualcuno ha reciso oltre due mila piantine, molto probabilmente con una forbice da potatori.

Un danno che, secondo una prima stima fatta direttamente dai titolari dell’azienda, ammonta a circa 25 mila euro. Antonio e Francesca hanno subito allertato i carabinieri della locale tenenza che si sono recati sul posto per le verifiche del caso.




In sede di denuncia, presentata presso la locale stazione, i titolari dell’azienda di contrada Corvo non nascondono la loro tesi che collega l’episodio a fatti accaduti anni prima. I due coniugi raccontano ai militari di una casa comprata nel 2014 e per la quale hanno dovuto affrontare mille vicissitudini per l’assenza di alcuni documenti fondamentali per la stipula dell’atto notarile.

Minacciata con una pistola

 




Per quella vicenda, che ancora non è chiusa, i due coniugi hanno denunciato per truffa il proprietario degli immobili e due professionisti. Ma la donna racconta ai carabinieri anche un altro macabro. Francesca dice ai militari che il 9 maggio del 2017 è stata inseguita da una Yaris e, all’improvviso, accostandosi per verificare se l’uomo alla guida volesse chiederle informazioni, si vede puntata una pistola. Alla fine è riuscita a fuggire rifugiandosi in un Supermercato, ma la paura è stata tanto. Adesso toccherà agli inquirenti scoprire se c’è un collegamento tra gli episodi degli anni precedenti e il danneggiamento della serra.