ARANGIO-MAZZAGiovanni1Un nuovo provvedimento restrittivo è stato eseguito dalla Polizia del Commissariato di Vittoria e dalla Squadra Mobile di Ragusa nei confronti del 59enne Giovanni Arangio Mazza, condannato con sentenza definitiva alla pena della reclusione di anni 15 per il reato di concorso in omicidio premeditato.

Alterne sono state le vicende che hanno riguardato il soggetto. Basti pensare che nel mese di dicembre scorso, si era reso irreperibile alla cattura, poi si era costituito presso il carcere di Ragusa il 7 gennaio per essere scarcerato il 20 dello stesso mese.

Ieri, a suo carico, è pervenuto dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania un ordine di esecuzione per espiare un periodo di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare e del restante periodo in regime di detenzione.  Nel pomeriggio è stato rintracciato e dopo le notifiche dei provvedimenti posto in stato di detenzione domiciliare per il periodo di anni uno.  Alla scadenza di tale periodo, così dispone il provvedimento, dovrà essere tradotto nel più vicino Istituto di Detenzione per l’espiazione della pena residua che sarà quantificata e comunicata.  Arangio Mazza è ritenuto responsabile dell’omicidio del cognato Giovanni Incardona avvenuto il 21 settembre 1992.

La svolta nelle indagini si registrò dopo 12 anni, ad opera di Giuseppe Alesci  e del figlio Antonino, entrambi collaboratori di giustizia che si autoaccusarono dell’omicidio Incardona.