Ragusa – Volevano costruire una strada privata in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. Denunciate due persone
- 18 Settembre 2015 - 12:11
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I Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno denunciato due persone per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, ed esecuzione di opere in assenza di autorizzazione.
Muniti di un escavatore, un pensionato di Ragusa e un operaio di Comiso stavano effettuando dei lavori di sbancamento in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico in c.da Passo Marinaro, in territorio di Ragusa. Senza le autorizzazioni. Nel piano paesaggistico la zona è inserita nel livello di tutela 3°, che vuol dire che nell’area è preclusa ogni tipo di attività e né può essere rilasciato alcun nulla osta. I due avevano in mente di costruire una strada privata proprio sui reperti archeologici. Ad accorgersi dell’illecito è stato un automobilista che ha chiamato i carabinieri, i quali, arrivati sul posto, hanno bloccato sia l’operaio alla guida dell’escavatore che il proprietario del terreno. Nell’area è tutelata una necropoli classica di Camarina, meglio nota come necropoli di Passo Marinaro, che tuttora conserva resti monumentali con tombe a fossa e ad inumazione e tombe a sarcofago “litico” e “fittile”, che rappresentano una delle più importanti testimonianze storico- archeologiche dei riti e delle architetture funerarie di una civiltà siceliota, vissuta nell’area intorno al V secolo A.C. Durante il sopralluogo i carabinieri del nucleo investigativo, hanno rinvenuto vari resti delle tombe della necropoli, sparsi sul terreno e già danneggiati dai lavori di sbancamento.
Sul posto sono anche intervenuti i Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale che hanno anche informato la Sovrintendenza.
Sono stati accertati danni alle tombe: sono state divelte e trovate a pezzi le grandi tegole di età greca che le ricoprivano e sono stati trovati anche dei paletti collegati tra loro da strisce di plastica, per delimitare l’area, per i realizzare una strada d’accesso al terreno.
La Soprintendenza ai Beni Archeologici di Ragusa, ha notificato al proprietario un provvedimento di fermo di lavori che è stato anche denunciato, insieme con l’operaio, per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, ed esecuzione di opere in assenza di autorizzazione.
Viviana Sammito