La maggioranza politica che sostiene la dimezzata Amministrazione Susino, a dispetto dei proclami di queste ultime ventiquattr’ore, nel votare il bilancio 2012 ha scelto la linea della continuità…già la continuità con l’amministrazione di centro-destra che negli ultimi quattro anni ha amministrato la città.

Quella stessa continuità che, nelle settimane passate, ci ha portato dritti ad un procedimento di accertamento della Corte dei Conti.

Come definire, altrimenti, la scelta di adottare un bilancio di previsione che – ancora una volta – si conclude con un parere “favorevole con riserva” da parte del Collegio dei Revisori dei conti e che contiene una serie di censure al principale strumento finanziario del nostro ente, peraltro già evidenziate nel Conto Consuntivo 2011.

A confutare gli ultimi annunci della maggioranza, infatti, basta leggere fra le righe del parere dei revisori – reso appena martedì scorso- per capire che anche con questo bilancio “L’ente non appare in grado di rimediare alla costante illiquidità registrata negli ultimi anni.(…)La illiquidità costituisce un indicatore sicuro di deficitarietà strutturale dell’ente in grado di provocarne il dissesto finanziario(…).Nel bilancio in esame non risulta una chiara programmazione tesa ad invertire la rotta”.Ed ancora “E’ evidente che per l’ente sussiste la condizione di deficitarietà strutturale sia per l’esercizio 2011 che prevedibilmente anche per il corrente esercizio”, per non parlare delle anticipazioni di cassa (ovvero l’utilizzazione del fido accesso presso l’istituto tesoriere) che è passato dal 1.703.102,57  di euro del 2009 ai 5.486.870,54 di euro del 2012, registrando addirittura lo sforamento del limite dei cinque milioni di euro concessi.

Questo solo per citare solo alcuni dei passaggi più significativi di una relazione terza allo strumento finanziario.

Il ritrovato asse fra Vindigni, Verdirame e Rivillito, invece, ha permesso alla maggioranza di tirare dritto sulla strada della gestione ordinaria, anche a costo di andare a sbattere contro la sezione di controllo degli enti locali della Corte dei Conti.

Su tutto, inoltre, campeggia l’enorme dubbio dei residui attivi ancora una volta postati in bilancio che – solo quindici giorni fa – i magistrati contabili avevano rilevato contrastanti con i principi di chiarezza, veridicità ed attendibilità del bilancio, in quanto non consentono “una corretta rappresentazione dei dati finanziari e contabili” rendendo inattendibile il risultato di amministrazione.

Anche per tali motivi lo stesso primo cittadino, lo scorso 22 novembre,  aveva disposto che gli Uffici provvedessero “una ricognizione straordinaria dei residui attivi”, ad oggi, ancora disattesa!

E, infatti, il Collegio dei Revisori dei Conti rileva come “non risulta che sia stata espletata, da parte dei funzionari responsabili, tale attività al fine di determinare l’esatto importo del fondo di svalutazione dei crediti”, sicchè la legge impone di rivedere ogni singolo residuo attivo mantenuto in sede di rendiconto 2011.

La logica della continuità della gestione, invece, ha fatto si che si votasse un bilancio funzionale ad un ente che “impronta giornalmente la propria azione di pagamento senza alcun criterio predeterminato, ma con assoluta discrezionalità, in violazione evidente della citata normativa comunitaria”, come denunciato dai revisori

Ecco allora che la scelta delle opposizioni di abbandonare l’aula al momento del voto ha voluto segnare, da un canto, l’aperta contestazione del metodo nonché la tardività seguita dalla maggioranza nell’approntare lo strumento finanziario, dall’altro, la decisione di evitare inutili ostruzionismi che, nello stato in cui versa il comune, nessun altro risultato avrebbero ottenuto che portare il Comune dritto verso un dissesto che, invece, sino alla fine cercheremo di scongiurare.

Adesso, dunque, non ci rimane che aspettare.

Aspettare che gli uffici provvedano sulle citate richieste di chiarezza del Sindaco. Aspettare che l’Amministrazione proponga, finalmente, quelle misure atte ad adempiere alle disposizioni della Corte dei Conti e che le opposizioni chiedevano già di appostare nel bilancio 2012. Aspettare che la stessa Corte dei Conti decida su provvedimenti correttivi che – ad oggi – ancora si sconoscono!

Intanto, nelle loro osservazioni conclusive i revisori hanno sentenziato che “in bilancio solo marginalmente si individuano (…)deboli sprazzi di iniziative volte ad avviare qualche intervento per affrontare il problema del risanamento dei debiti fuori bilancio”e che “le disponibilità di cassa sono quasi nulle”. Al riguardo, per correttezza nei confronti dei dipendenti comunali, si legge nelle relazione in questione che “mancano i mezzi finanziari per pagare stipendi e contributi di ottobre, novembre, dicembre e 13^ mensilità”.

Insomma, è per tutto questo che ci siamo opposti a questo bilancio. Oggi non possiamo sottacere alla città la denuncia conclusiva dei revisori dei conti secondo i quali i conti del nostro ente “ sono una polveriera”.

Consideriamo sbagliata la scelta di continuità presa dalla Giunta Susino, tuttavia non salteremo giù dalla barca sino a che ci sarà ancora speranza di tenerla a galla, sebbene oggi si debba fare i conti con quella maggioranza che ritiene ci sia ancora margine per azzardare!

                                      Gruppo Consiliare

  Partito Democratico

Enzo Giannone, Marco Causarano,

Caludio Caruso, Gianpaolo Aquilino