Il presidente di Azione Democratica, Francesco Aiello (sotto nella foto), nella qualità di consigliere comunale di Vittoria, torna ad occuparsi delle numerose problematiche che si verificano all’interno del mercato ortofrutticolo di contrada Fanello a Vittoria. Accompagnato da un cospicuo numero di produttori, l’on. Aiello ha presentato, nei locali della struttura, una richiesta di incontro con il direttore facente funzioni per una verifica relativa a due questioni di rilievo. “Chiediamo innanzitutto di accertare – spiega Aiello – l’origine del contratto tipo che va circolando in fotocopia all’interno del mercato e che viene sottoposto alla firma di produttori totalmente inconsapevoli dell’atto che sottoscrivono alla spicciolata. Il documento si presenta, in realtà, come “contratto quadro” che regola i meccanismi delle transazioni commerciali ex articolo 62 della Legge nazionale sulle Liberalizzazioni. Non risulta, però, che le organizzazioni agricole o la stessa commissione di Mercato si siano espresse sul documento. In realtà è mancata una interlocuzione sul tema, preceduta da una sommaria e non partecipata iniziativa formale del Comune. Facciamo presente che manca qualunque riferimento ai “contratti di cessione” delle singole partite di merce e ai meccanismi di formazione dei prezzi in un contesto così incerto e sfilacciato”.

La seconda questione riguarda i temi della tracciabilità dei prodotti. “La direzione del mercato – aggiunge il presidente di Mdt – pensa forse di esaurire la vicenda con un estemporaneo obbligo imposto ai produttori, in realtà soltanto ad una parte di essi, facendo affiggere nelle cassette una targhetta contenente le generalità del produttore. Ma può davvero finire tutto così? Risulta, ed è questo il perno della nostra iniziativa, che prodotti africani entrino al mercato di Vittoria per la loro commercializzazione. A parte il taroccamento, rispetto a cui chiederemo alla direzione del mercato di conoscere quali misure saranno adottate per scoprire le truffe commerciali insite nella vendita di prodotti esteri alla stregua di realtà vittoriesi o siciliane, emerge la questione dell’ingresso comunque di merce non comunitaria e non siciliana in un mercato che è nato e resta un mercato alla produzione, cioè funzionale solo allo scopo di commercializzare la produzione del territorio: che vadano altrove ad avvelenare i prezzi di vendita ormai ridotti all’osso. La competizione con chi paga 3 dollari la mercede giornaliera ci pone fuori mercato, ci taglia fuori, ci uccide. Il taroccamento, per come la vediamo noi, è solo un rinforzo di illegalità che viene praticata a più non posso: come difenderci da tutto questo?”.

Aiello chiarisce, inoltre, che “su questi aspetti abbiamo cercato, in queste ultime ore, qualcuno con cui discutere all’interno della struttura di contrada Fanello. Ma si vede che il mercato non merita la presenza degli apparati comunali. E per questo motivo abbiamo chiesto un incontro specifico sulle materie sopra enunciate. I prezzi di vendita, e siamo a novembre, quindi c’è ancora poca merce, sono miseri. Siamo al disastro. Abbiamo tra l’altro percepito che qualcuno intende ripetere le manifestazioni di protesta dell’anno scorso, con i blocchi e la chiusura. La nostra mobilitazione, che rivolgiamo a tutti coloro che intendano tutelare la produzione, è rivolta intanto a disinnescare chiusure arbitrarie della struttura ma nello stesso tempo costituisce un invito ad alzare il tiro sulla questione agraria e chiedere interventi immediati contro la crisi. Per noi, un cambiamento di rotta necessario