ferroOltre due mesi e due interrogazioni perché “la potente macchina organizzativa”, nella sua dimensione investigativa, del Comune ci dicesse alla fine cosa desumesse della vicenda delle foto scattate dal Convento la sera del 12 Agosto scorso.

In conclusione il Comune non sa, e nemmeno gli interessa, di quale uso od abuso sia oggetto il suo patrimonio. Non è una questione di poco conto: nelle nostre interrogazioni abbiamo messo in rilievo il fatto che un atteggiamento superficiale e pressappochista potrebbe mettere in pericolo il patrimonio stesso, cagionare danni di natura culturale e/o pecuniaria, creare nel personale, quello provvisto di senso del dovere e della misura,  un clima di disaffezione e di disistima verso le istituzioni da cui dipende.

Una risposta vergognosa che tradisce tutta la tensione “insabbiatrice” spesa in questi due mesi nel tentativo dapprima di metter tutto a tacere e di poi di uscirsene al solito modo elusivo . Insomma dalla risposta se ne deducono alcune possibilità alternative tra loro:

ipotesi A- non è stato nessuno e vi siete inventati tutto (replica : denunciateci per procurato allarme);

ipotesi B (sono stati i fantasmi, replica: avvisiamo con urgenza il CNR o qualche ente che si occupa di marziani);

ipotesi C : c’è stata effrazione (replica : avete fatto denuncia alla P.S.? O forse non vi pare sia il caso di proteggere i Beni Comuni?);

ipotesi D) i funzionari comunali incaricati delle indagini, questi infallibili Sherlok Holmes,  ignorano quello che migliaia di fruitori di face-book hanno potuto vedere e leggere, ( almeno fino alla precipitosa cancellazione), e cioè foto e post testimoni non tanto della suggestione di un evento magico, quanto piuttosto di una smargiasseria rivelatrice di scarsa cultura professionale, di confusione tra il dovere connesso al ruolo ed utilità personale asservita alla propria vanità, di un livello di irresponsabilità, misto a stupidità, davvero notevole.

Come ebbi a dire ad un assessore, noi non vogliamo certo il sangue di alcuno ma è chiaro che il Comune e l’Amministrazione non possono assolutamente abdicare al prestigio che gli compete di fronte all’opinione pubblica e, soprattutto, di fronte ai sottoposti, e tale condizione non può realizzarsi se non viene assolutamente messo in chiaro che esiste una disciplina e che chi sgarra paga. In fondo, per salvare la faccia, gli sarebbe bastata anche solo una punizione lievissima, il simbolo che esiste la regola e chi la fa osservare. E invece? Invece, tanto per cambiare, si preferisce far finta di niente ed è così che collezioniamo l’ennesima diversione camuffata da risposta ad una delle nostre interrogazioni.

Preferiremmo sinceramente che ci dicessero chiaro e tondo che ci reputano dei cretini  e che abbiamo l’anello al naso, noi e tutta l’opinione pubblica, anziché insultarci indirettamente con queste barzellette sulle recinzioni scavalcate, da chi? Dalle macchine ?

Guglielmo Ferro