Matteo Renzi a Pozzallo 2Gli italiani hanno voluto tutelare la costituzione italiana: ha vinto il No, una sconfitta per il premier Matteo Renzi che aveva legato l’esito del referendum costituzionale al suo futuro in politica. Ha lasciato il governo e ha annunciato che abbandonerà anche la segreteria nazionale del Pd. << Ho perso io, il mio governo finisce qui. Non ho rimorsi>> è stato il primo commento di Renzi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi.

I risultati del referendum in Sicilia vedono i No al 71,6%, contro il 28,4% dei Sì.  Sono andati alle urne 2.284.siciliani, pari al 56,65%. In provincia di Ragusa si è registrata un’affluenza del 60.13% con 242.837 elettori. Il Si SI attesta al 31,74% con 45.896 e il No al 68,26% con 98.720.

Il meridione si è contraddistinto rispetto al resto d’Italia per il notevole stacco tra il si e il no. Il Si invece trionfa in Toscana, Emilia e Trentino.  La percentuale nazionale si è attestata per il NO al 59,1%  contro il 40,9% per il Si. Gli exit poll e i sondaggi avevano già dato per sconfitta la riforma costituzionale firmata Renzi – Boschi e l’esito delle elezioni ha confermato le proiezioni. Dure le prese di posizione da parte di una parte del Pd sconfitto e un sospiro di sollievo per gli oppositori che rivendicano adesso un nuovo leader, un nuovo capo di governo. E c’è già chi in Sicilia chiede la testa del governatore siciliano, Rosario Crocetta ma lui resiste e anzi rilancia.  “A partire da domani – ha commentato il presidente all’uscita dal seggio – cominciamo a discutere dei veri problemi della Sicilia e proviamo a far partire i cantieri del Patto per il Sud. C’è bisogno di creare posti di lavoro per i disoccupati, per i giovani. Dare risposte alle imprese in una fase in cui il Pil sta crescendo, cresce l’occupazione e la Sicilia ha cambiato marcia”. Forza Italia e Lega invitano il presidente della Regione a prendere atto della sconfitta del Sì e del Pd al referendum che secondo i due partiti è anche un segnale al governo regionale considerato il successo del No in Sicilia.

Da Palermo, con oltre il 72% di No, viene il risultato più netto fra i capoluoghi: un vero atto di amore per la Costituzione”, ha commentato il sindaco della città Leoluca Orlando.   Salvo Pogliese, coordinatore catanese di Forza Italia ed europarlamentare dice: “Il vento è cambiato. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars afferma: “Il voto del referendum ci consegna un profondo desiderio di cambiamento”. Il risultato del Referendum in Sicilia – ha dichiarato il M5S – non è solo la bocciatura del governo Renzi, ma, soprattutto, del suo maggiore sponsor nell’isola: il governo del Pd e di Rosario Crocetta. Adesso dimissioni e parola ai cittadini, c’è da rimettere una Sicilia al lavoro e non può farlo chi ha perso in maniera così sonora.

Tra presunti brogli, matite cancellabili, allarmi e proteste la Digos in alcuni seggi e la relativa rassicurazione dal Viminale, stamattina a vincere è stata la democrazia: la volontà degli italiani.

Viviana Sammito