carabinieri modicaI militari compagnia carabinieri di Ragusa hanno denunciato un trentottenne ragusano, già noto alla giustizia, per tentato furto in una chiesa del capoluogo.

I militari dell’Arma hanno repertato alcune tracce di sangue appartenente all’autore e hanno trovato sulla maniglia un’impronta digitale. Così sono riusciti a dare un’identità al presunto ladro.

Voleva rubare nella parrocchia, ha frantumato la porta d’ingresso e dagli schizzi di sangue, ha lasciato le impronte digitali sulla maniglia. Già conosciuto alle forze dell’Ordine, i carabinieri, che lo avevano già schedato in passato, hanno denunciato per tentato furto aggravato un 38enne di Ragusa.  L’allarme è stato lanciato da un parrocchiano ieri mattina. Per tutta la giornata sono stati raccolti tutti gli elementi di prova che stamattina hanno fatto scattare la denuncia nei confronti dell’uomo che, escusso, ha ammesso le sue responsabilità. Aveva in mente di entrare nella parrocchia, frantumando la porta d’ingresso con un posacenere in ferro e un grosso masso. I vetri, entrambi di tipo antisfondamento, avevano retto i colpi e il malintenzionato ha desistito senza riuscire a entrare o a rubare.

I militari dell’Arma hanno repertato alcune tracce di sangue appartenente all’autore e hanno trovato sulla maniglia un’impronta digitale. Inserita nel computer è stata comparata con milioni di altre impronte presenti in archivio. Tra queste c’era quella del 38enne.

<<Il tempestivo intervento dei carabinieri – ha spiegato il comandante dei CC della compagnia di Ragusa, il Maggiore Alessandro Coassin – prima che la scena del crimine forre modificata o ripulita ha permesso ancora una folta di portare l’autore di un reato davanti alla giustizia>>.

Viviana Sammito