Aveva dichiarato alcuni giorni fa, di utilizzare una carrozzina ridotta ai minimi termini, che necessitava essere cambiata.

Si tratta di Eva, una giovane disabile di 26 anni, costretta a muoversi su una sedia a rotelle per una lesione spinale. L´usura del tempo ha ridotto a brandelli quel che resta della carrozzina: le manopole si staccano, il cuscino su cui si appoggia è scoppio, lo schienale che sostiene è instabile, i braccioli sono pericolanti, le ruote sono totalmente squarciate e gli altri componenti della sedia sono precari. “Senza la mia sedia a rotelle vivrei la mia vita su di un letto – aveva detto la giovane. Due anni fa mi sono rivolta all´Asp seguendo il normale iter burocratico per la sostituzione o riparazione dei pezzi. Non ho ricevuto alcuna risposta ed ho riparato la carrozzina con dello scotch e materiali di fortuna”.

Disabili_carrozzinaLa richiesta di una nuova sedia era stata inoltrata dalla giovane da alcuni mesi.

Ieri si è tenuto un incontro tra il direttore generale dell’asp, dr. Maurizio Aricò e la giovane Eva, accompagnata dal papà.

Dopo avere ascoltato le richieste della ragazza il dr. Aricò ha potuto chiarire la situazione delineata dalla “denuncia” sulla stampa.

«Il dato della attesa da due anni era del tutto inesatto: la  richiesta di sostituzione della sedia, già prevista per luglio 2016, era stata fatta in maggio – ha precisato  Aricò – e gli uffici avrebbero chiamato la ragazza entro un paio di settimane.»

I fondi per questi interventi sono già disponibili grazie allo stanziamento di un milione di Euro che la azienda aveva deciso pochi mesi fa. In ogni caso, visto il disagio, la Direzione ha potuto anticipare la conclusione della pratica, con l’ordine di acquisto emesso in mattinata. La consegna del presidio, che deve essere personalizzato, avverrà coi tempi tecnici necessari alla ditta fornitrice.

Si conclude positivamente una vicenda spiacevole: la ragazza avrà sollievo al suo disagio in una vita vissuta su una  sedia a rotelle, per lei strumento di “libertà”.