La lotta alla mafia non è solo opera di repressione ma soprattutto un movimento culturale e morale che deve coinvolgere tutti, soprattutto le più giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà contro il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Questo era il pensiero di Paolo Borsellino che, insieme agli agenti di scorta della Polizia di Stato Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli,  vent’anni fa donavano consapevolmente, da veri martiri della Giustizia, la propria vita avendo scelto la totale fiducia nelle Istituzioni contro ogni forma di mafia, malaffare e omertà.

Li vogliamo ricordare attraverso la partecipazione allo spettacolo di Alessandro Sparacino “Cantu e cuntu ppi nun perdiri lu cuntu” – ventennale della strage di V. D’Amelio, promosso dal Comune di Pozzallo, patrocinato da Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, e introdotto da esponenti della Magistratura e dalla testimonianza diretta di Giovanni La Perna, assistente capo della Polizia di Stato.