Alle ore 4:30 circa è stato estratto un corpo senza vita dalle macerie. E’ la prima vittima di questa tragedia (qui le prime notizie raccolte ieri sera)

Dieci minuti più tardi una donna viene estratta viva dalle macerie e trasportata in ambulanza all’ospedale di Gela (CL). In totale sono due le donne estratte ferite, ma vive da sotto i cumuli di detriti della palazzina crollata ieri sera intorno alle 20:30 a Ravanusa. Intorno all’1 una anziana era stata tirata da sotto le macerie: la signora presentava lievi traumi ed é stata trasferita all’ospedale  di Licata.

I soccorritori stanno utilizzando anche un drone per le ricerche dall’alto. In totale sarebbero 250 i soccorritori giunti a Ravanusa. Molti sono i volontari della Protezione Civile. Sul luogo della tragedia ci sono le squadre specializzate nella ricerca dispersi e nei servizi essenziali.

Ci sarebbero altre 8 persone disperse.




L’esplosione sarebbe stata innescata da una fuga di gas metano, sono quattro gli edifici coinvolti.

Nel video qui sotto il sopralluogo del Capo della Protezione Civile Siciliana, Salvo Cocina

 

AGGIORNAMENTO ore 08:30

La deflagrazione è stata sentita anche nei paesi vicini: il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore”, ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino. “Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi – ha aggiunto – certo è che una esplosione così è un evento eccezionale”.

Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento del terreno. Nella palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c’erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare, uno è stato trovato morto, due al momento si sono salvati: un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e, secondo i primi accertamenti, la cognata, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento. Ancora dispersi gli altri familiari tra quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Domani sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore della madre che ripeteva “figlia mia” in attesa di notizie. Si scava ancora per cercare le due persone che al momento dell’esplosione si trovavano nella casa attigua.

La zona dell’esplosione sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri.

Intanto salirebbe il bilancio delle vittime recuperate, sarebbero già due.

AGGIORNAMENTO ore 13:35

Sono tre i morti  accertati e identificati finora, 6 dispersi, due sopravvissuti, quattro palazzine distrutte e altre 3 seriamente danneggiate, oltre 50 sfollati, decine e decine di vigili del fuoco arrivati da tutta la Sicilia per prestare i soccorsi. Questo è  il bilancio ancora provvisorio.

Quattro le palazzine crollate e tre sono state sventrate.

Le vittime accertate sono Pietro Carmina, Enza Zagarro e Liliana Minacori.

«Ho sentito un boato tremendo, come se fosse scoppiata una bomba o un aereo fosse precipitato sulla casa. Poi sono esplosi gli infissi . Siamo scesi subito in strada, intorno c’era fuoco ovunque, macerie”, racconta un testimone.

 AGGIORNAMENTO ore 20:55

Sono trascorse 24 ore dalla tragedia di Ravanusa, si continua a scavare, le ricerche proseguiranno anche di notte. Il Comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo: “Stiamo continuando a scavare ma non abbiamo trovato alti corpi. La situazione è parecchio stabile. Non si sono sentite altre voci né sono stati individuati altri corpi. Stiamo scavando con particolare attenzione. Purtroppo il successo delle operazioni è vanificato dal fatto che si scava a mano, pietra per pietra. Non si possono utilizzare le ruspe perché c’è sempre la speranza di trovare qualcuno in vita. Andremo avanti finché non troveremo tutti, a oltranza”.

Le tre vittime sono Enza Zagarrio (sposata con Angelo Carmina, abitava al terzo piano della palazzina), Liliana Minacori (insegnante di scuola materna) e Pietro Carmina (docente di storia e filosofia al liceo classico Ugo Foscolo di Canicattì).

La gran parte dei dispersi farebbe parte della stessa famiglia delle due donne sopravvissute, ovvero Rosa Carmina e Giuseppina Montana, che abitano in piani diversi della stessa palazzina. Tra i dispersi ci sono quindi Angelo Carmina, Giuseppe Carmina e la moglie Selene Pagliarello incinta di nove mesi, Calogero Carmina e Giuseppe Minacori.

Il papà di Selene, da ieri sera si trova davanti alla palazzina crollata. Domani la giovane donna sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore anche della madre, che ripeteva continuamente “figlia mia” in attesa di notizie.

La signora Rosa Carmina (sopravvissuta),  ha raccontato di essere tornata a casa intorno alle ore 20. “All’improvviso la luce è andata via, il tetto e il pavimento sono venuti giù. Appena ho sentito parlare, ho chiamato, ho chiesto aiuto. E hanno trovato il modo di farmi uscire. Intanto, sentivo anche la voce di mia cognata”, ha fatto sapere la donna poi estratta dalle macerie.