Mentre si prosegue nel lancio di improvvisate candidature o nell’antica logica di trovare perduti equilibri politici a tutti i costi, nella distrazione della politica e delle istituzioni, a Palermo si consumano passaggi fondamentali per la soluzione di problemi di grandissima attualità e di grande valenza sociale che si vivono in queste ore a Modica.

La concessione, da parte della Regione, della cassa integrazione straordinaria alla Gesip, società municipalizzata del Comune di Palermo, come avevamo già preannunciato nei giorni scorsi, è da oggi diventata realtà, dopo la chiusura di un tavolo tecnico cui hanno partecipato organizzazioni sindacali, il Presidente della Regione, Crocetta ( che pure l’aveva esclusa per i nostri lavoratori a priori prima di venire sconfessato dal Ministero del Lavoro!), e l’Assessore Regionale al Lavoro, Bonafede.

Per sei mesi i lavoratori della Gesip, senza bisogno di procedere a nessun licenziamento, percepiranno l’indennità di disoccupazione straordinaria, addirittura con valenza retroattiva dal 1 gennaio 2013 e fino al 30 giugno.

“Una soluzione che a questo punto – dice l’ex sindaco, Piero Torchi – deve aprire anche a Modica, immediatamente le porte della cassa integrazione per i lavoratori della SPM che, dopo la decisione di ieri, non solo potranno vedersi riconoscere gli ammortizzatori sociali, ma potranno beneficiarne a far data dal 1 gennaio scorso, recuperando in breve tempo gli stipendi non pagati dalla società, ed alleviando sensibilmente il carico debitorio del Comune, che potrà evitare di trasferire alla SPM i fondi necessari al pagamento delle spettanze per l’anno in corso, concentrando cosi gli sforzi finanziari solo su dipendenti, indotto e fornitori.

Per questi motivi, e forti della decisione ufficiale della Regione, non è tollerabile oramai, neanche un secondo in più di ritardo nella presentazione della domanda da parte della società e nell’avvio del tavolo tecnico a Palermo su richiesta dell’Amministrazione Comunale.

E’ il momento di capire se le regole valgono solo per il Comune di Palermo, o se con autorevolezza e determinazione possono essere, come è logico, estese a tutti gli altri comuni siciliani che si trovano nella medesima condizione. Né è possibile fare passare l’idea che i lavoratori modicani, corretti e civili, devono essere sacrificati sull’altare delle incredibili proteste di piazza alle quali abbiamo assistito nei giorni scorsi a Palermo da parte degli operai Gesip.

E’ forse giunto il momento che, in caso di inerzia dell’Amministrazione Comunale, sia il Presidente del Consiglio a chiamare a raccolta i sindacati e ad avviare al soluzione della vertenza; l’alternativa è dire con chiarezza ai lavoratori ed alle loro famiglie che il Comune non intende interessarsi al loro futuro. Una condizione inaccettabile che determinerebbe la fine di ogni capacità di intermediazione sociale da parte dell’Ente nei confronti della città”.