E’ iniziato (dalla scorsa notte) il Ramadan, il mese del «digiuno» nonché il nono del calendario lunare islamico. Coincide con il mese in cui il Corano, il libro sacro dell’islam, è stato rivelato al Profeta Maometto. Come si legge nella Sura 2, Versetto 185 del Corano: «È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni (l’inizio) digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva (in seguito) altrettanti giorni».

Per i musulmani, quasi tre milioni in Italia (circa 62mila in Sicilia), e due miliardi nel mondo, il Ramadan, che in arabo significa «mese caldo», è un mese sacro e praticare il digiuno è uno dei cinque pilastri dell’Islam, ovvero i precetti fondamentali a cui si deve attenere ogni musulmano. Gli altri sono: la testimonianza di fede, quindi ammettere l’esistenza di Allah solo e di Maometto, suo profeta; le preghiere rituali che prendono il nome di Salah; l’elemosina ai bisognosi, zakat in arabo (l’obbligo religioso prescritto dal Corano di «purificazione» della propria ricchezza) e il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita. In questa città dell’Arabia Saudita si considera che sia nato Maometto.

Ogni anno la data d’inizio del Ramadan è diversa perché il calendario lunare islamico non ha una corrispondenza con il nostro calendario. Il mese del digiuno ha una durata di 29 o 30 giorni.




La data d’inizio coincide con l’avvistamento della luna nuova e per questo il Ramadan non inizia lo stesso giorno in tutto il mondo. In alcuni Paesi infatti l’inizio del mese sacro si fa coincidere con l’avvistamento a occhio nudo della luna crescente.

Per tutto il mese di Ramadan i musulmani sono chiamati a praticare il digiuno totale, niente acqua e niente cibo, dall’alba al tramonto. L’unico pasto consentito è quello della sera che per i fedeli diventa un importante momento di ritrovo e condivisione. Si chiama iftar. Questo periodo non è solo considerato un mese di digiuno fisico ma anche e soprattutto un mese di purificazione, i musulmani hanno l’obbligo durante il ramadan di non dire parolacce, evitare i rapporti sessuali, il fumo, ma anche i litigi e tutti quei comportamenti nocivi verso se stessi e gli altri. È il mese in cui esserci soprattutto per l’altro.

È importante sapere che il Ramadan non è obbligatorio per tutti, possono evitarlo: le donne in gravidanza e quelle che hanno appena partorito, le donne che hanno il ciclo mestruale, i bambini con età inferiore agli 11 anni, gli anziani, le persone malate.

L’ultimo giorno di Ramadan si celebra con una grande festa: ‘Id al-Fitr, ovvero Festa dell’interruzione. È il momento in cui tutti i musulmani tornano a mangiare e bere regolarmente ma soprattutto è l’occasione per stare tutti insieme, festeggiare, indossare abiti eleganti e farsi dei regali. In molti Paesi si organizzano lunghissime tavolate che attraversano i quartieri e i villaggi e si protraggono per tutta la giornata.