Il Centro Studi intende affrontare la questione dell’impegno dei cristiani in ambito sociale per una nuova evangelizzazione della politica e impedire che sia marginalizzata la nostra fede cristiana nella vita pubblica.                                                                                                          

Le forze politiche, chiamate a mostrare senso di responsabilità ed insieme a riorganizzare la loro offerta politica, hanno purtroppo solo parzialmente risposto alle attese. Tanti, troppi sono gli elementi che testimoniano la loro persistente incapacità di procedere ad un autonomo rinnovamento di culture, modelli organizzativi, gruppi dirigenti. La grave crisi morale ed insieme la costante erosione di consensi rende quindi oggi necessario un percorso che consenta, entro i prossimi appuntamenti elettorali, di generare proposte nuove tanto nel contenitore quanto nei contenuti.

Noi, soggetti della società civile ed espressione di un’ampia parte del mondo cattolico italiano, ci sentiamo responsabili nel far sentire la nostra voce e dare il nostro apporto, nei termini e nei modi che sono propri a ciascuna organizzazione.

In primo luogo dobbiamo impegnarci  affinché la stagione inauguratasi con il governo Monti non si esaurisca e non si ritorni alla drammatica situazione precedente. E’ indubbio che è oggi necessario operare per dare al prossimo governo una maggioranza autenticamente politica, fondata su un programma condiviso e coerente.

Questo va fatto assicurando la continuità con quanto di positivo è stato fatto in quest’ultimo anno, garantendo la prosecuzione delle politiche di risanamento del Paese e, al contempo, integrando gli obiettivi iniziali con quelli della crescita, dell’occupazione, di un nuovo welfare, di una ritrovata equità e di pieno ripristino dei valori costituzionali.

Non è più rinviabile l’avvio di riforme istituzionali e strutturali che dovranno ridurre i costi della politica, riordinare e semplificare l’assetto dello Stato, renderlo più moderno, coeso, orientato ai principi di sussidiarietà e solidarietà.

Siamo convinti che l’Italia, le comunità locali, possano superare le difficoltà in cui oggi si trovano mettendo a frutto le grandi risorse di intelligenza, responsabilità e dedizione di molti suoi cittadini.

Per questo deve essere assolutamente sciolto il nodo della legge elettorale restituendo il potere di scelta ai cittadini.

Vogliamo un Paese nel quale la sussidiarietà non sia solo un valore enunciato ma una prassi diffusa, la collaborazione tra lavoratori e imprese sia la chiave dell’innovazione del mondo del lavoro, la partecipazione il cuore della prassi democratica.

Per uscire dall’attuale gravissima crisi economica, occorre ridare centralità al lavoro, facendo in modo che nuova imprenditorialità e diffusa responsabilità sociale creino i presupposti per un autentico sviluppo, economico ed insieme umano.  In questa prospettiva crediamo si debba realizzare un patto fiscale tra lavoro, imprese e famiglie e concentrare gli sforzi per favorire le politiche per l’occupazione giovanile
Dobbiamo impegnarci per creare le condizioni di educazione, partecipazione e controllo democratico perché onestà, rigore morale e sobrietà diventino caratteri distintivi di quanti operano a servizio della collettività, a partire da noi stessi.

La politica deve rappresentare un luogo di passione e di impegno civile da proporre a tutti, ed in particolare ai giovani.

In questo contesto non deve prevalere l’individualismo anche di gruppo, o peggio ancora di casta, che continui a proporre aspettative di carriera politico-istituzionali  in uomini politici superati dal tempo e dalla storia.

L’impegno politico non è un optional per i cattolici.

Al contrario è un atto di coerenza con la propria fede, al punto che «se per  nessuno è possibile l’assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione».

Perciò, «quanto più le difficoltà culturali e sociali sono gravi, tanto più essi si sentono chiamati in causa per portare il loro contributo specifico, senza complessi di sorta e senza diluizioni ingiustificabili».

 

Di tale impegno, inoltre, «tutti dovrebbero semplicemente rallegrarsi», senza «temere per la laicità dello Stato».

Vita, famiglia, libertà educativa e religiosa sono principi non negoziabili dai quali discende «ogni valore necessario al bene della persona e della società».

E’ indispensabile pertanto riscoprire “la buona politica per il bene comune” al fine di evitare che  «si concepisca l’uomo in modo individualistico e materialistico. Il tutto per  costruire una comunità solidale dove si chiede il dono e il sacrificio di sé.

A livello locale diventa necessario avviare una serie di incontri a valenza culturale e sociale nei quali dibattere temi formativi che possano aiutare la nuova classe dirigente a formarsi sui temi della città al fine di evitare che l’impegno dei cristiani in politica sia l’enunciazione dei principi e manchi poi l’applicazione nella prassi quotidiana.

I Cristiani diano il loro contributo attivo nella costruzione di un nuovo modo di pensare la città e ciò esige integrità nei comportamenti, testimonianza dei valori sociali del cristianesimo, impegno ad affrontare con competenza le sfide della contemporaneità.

 

L’attuale crisi globale, ma anche crisi del cosiddetto “ modello  ibleo o Ragusa“ deve farci riflettere sugli stili di vita che gli iblei o  ragusani hanno incarnato in questi ultimi anni,e magari ripensare i concetti di comunità sociale,di cittadinanza solidale,di impegno per la giustizia,di sviluppo urbano e economico sostenibile.Tutti temi che nelle scelte politiche concrete sembrano essere venuti meno in questi ultimissimi anni “deve incarnarsi nella nostra realtà sociale evitando di fare cultura elitaria  e non comprensibile.

 

 

Un obiettivo fondamentale deve essere: fare di   Ragusa  la città di tutti

 

Una città nella quale ciascuno posa sentirsi parte integrante e responsabile, e dove sia di casa la buona politica, fondata sulla ricerca esclusiva dell’interesse pubblico.

Una città solidale nella quale, per la quantità e qualità dei servizi alla persona, grazie alla generosità del tessuto associativo, nessuno si senta davvero solo o relegato ai margini della comunità locale.

Una Ragusa che , a partire della grandezza della propria storia passata, sappia proiettarsi verso le sfide del futuro,sapendo di poter contare sulle tante eccellenze e talenti del proprio tessuto sociale , culturale ed economico.

 

Una città accogliente,sostenibile e capace di valorizzare il protagonismo positivo dei giovani.

 

Dar vita ad una amministrazione sempre più affidabile per i cittadini, ad una macchina comunale fondata sui principi di competenza, efficienza ed economicità di gestione.

 

Una Amministrazione comunale capace di dialogare con i cittadini in tempo reale sfruttando anche le opportunità della rete in grado di fornire servizi in via telematica.

Dar piena attuazione ai principi di trasparenza e legalità, attraverso gli strumenti del codice etico del regolamento del Consiglio Comunale che ribadisca la separazione tra responsabilità politiche e responsabilità amministrative ed attraverso la creazione dell’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei nominati, con la possibilità così di conoscere in modo approfondito l’operato degli  amministratori  pubblici.

 

Valorizzare tutte le forme di democrazia partecipativa, introducendo il bilancio sociale e forme di bilancio partecipativo. Vogliamo insieme ai cittadini costruire una Ragusa ancora più bella, accogliente, solidale e sostenibile.

 

E’ indispensabile dare vita al Progetto Città con alla base la sua storia, tradizione e cultura.

Il PROGETTO CITTA’ ha come finalità ed obiettivo quello di migliorare la qualità della vita delle persone e delle famiglie residente nei quartieri con iniziative socio – politico – culturali e ricreative in collegamento con le associazioni e movimenti di volontariato esistenti nel territorio le persone e/o famiglie ivi residenti.

 

Occorre dare vita a Gruppi di impegno socio-politico denominati Cittadinanza attiva di quartiere considerato che tra i compiti di una amministrazione locale vi è quello di essere attenta osservatrice delle dinamiche che si sviluppano nel territorio comunale:

Una gestione che opportunamente rivolga le sue attenzioni ai progetti di crescita per consentire all’intera comunità ragusana di essere realmente al passo con i tempi,ma che sia in grado di monitorare costantemente il quotidiano affinché possa essere messa nella condizione di soddisfare le esigenze,anche le più semplici, dei cittadini.

 

Cittadinanza attiva di quartiere,basata sul volontariato, può essere  punto di osservazione e contatto con la gente e può svolgere un importante ruolo sociale che consenta di interfacciare l’azione socio-amministrativa comunale e il territorio, dando, nello stesso tempo ai giovani, sempre più lontani dagli interessi generali, la possibilità di avvicinarsi alla realtà e ai bisogni concreti della gente.

 

L’azione di quartiere, nell’ambito del PROGETTO CITTA’ così concepita, diventa sinonimo di partecipazione di base, di rottura della solitudine dei nuclei familiari e dei singoli ,azione di coagulo e di impegno sociale.

 

Significa iniziare a dare risposta ai bisogni territoriali come  asilo e sua gestione, strade, strutture sportive e del tempo libero, linee di autobus, spazi verde, nuove aule per la scuola, sviluppo urbano anche e soprattutto dei Centri Storici e delle frazioni, pianificazione ed assetto del territorio, assistenza sociale per gli emarginati e gli anziani ed essere vicini ai problemi dei giovani riferiti soprattutto alla devianza giovanile e tossicodipendenza .

 

 

L’individualismo, il protagonismo  non crea cultura politica né   partecipazione. Non è possibile far emergere una classe dirigente attraverso   accordi derivanti da finalità clientelari o di tipo elettorale. Infatti   per qualcuno quello che conta è solo essere dentro il potere qualunque esso   sia.

Di   conseguenza per mantenerlo, sono pronte a tenere le persone culturalmente ed   umanamente diverse al di fuori dell’azione    politica.

La persona, invece, deve essere al centro: una priorità politica

 

 

Cittadinanza attiva attraverso dei laboratori di quartiere rappresenta un’opportunità per un percorso di allargamento della partecipazione sociale  interagendo  con altri gruppi organizzati, soggetti sociali ed istituzionali presenti sul territorio.

 

p.. Coordinamento del Centro Studi

Pino Savà