L’assemblea regionale siciliana ha bocciato l’esercizio provvisorio. Il provvedimento avrebbe dovuto portare la Regione fino al 31 marzo, in attesa di varare la legge di Bilancio. La maggioranza non ha retto all’emendamento soppressivo dell’articolo 1, presentato dal M5s, che ha fatto collassare l’intero impianto. I sindacati temono per gli stipendi di alcuni lavoratori. Fava chiede le dimissioni del governatore Musumeci.




“Ancora una volta la maggioranza è caduta in aula e questa volta con voto palese e, soprattutto, con la complicità determinante degli assessori Cordaro e Grasso, che non hanno votato col governo. Anche loro, probabilmente, hanno capito che questa mini-finanziaria, travestita da esercizio provvisorio, era sbagliata nella forma e nel contenuto. Ancora una volta si procede improvvisando e senza una vera bussola, a scapito dei siciliani che dal governo Musumeci finora non hanno avuto nessuna risposta”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo il voto favorevole al proprio emendamento che di fatto ha bocciato l’esercizio provvisorio.

“A questo punto- concludono i deputati 5stelle – il governo compia un atto di responsabilità, presentando un testo snello, eliminando tutto il superfluo e attenendosi a quello che prevede la legge”.

Sull’argomento si registra anche l’intervento di Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal, che commentano così il voto di ieri sera all’Ars: “La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana, approvato questa sera dall’Ars, rischia di rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in generale per l’attività amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali.

Una vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il Governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”.

Claudio Fava dichiara invece: “Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra – ancora una volta – l’inesistenza di una maggioranza di governo. Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musumeci non lo farà mai.”