poveri mangiareE’ stato presentato il dossier sulle povertà 2015 della Caritas diocesana di Noto. Sono emerse povertà economiche, legate anche alla fragilità relazionali e  a crisi familiari.

La Caritas sta lavorando molto sui centri d’ascolto, uno strumento di accompagnamento delle persone che soffrono di particolari situazioni di crisi.

La Caritas diocesana di Noto, che conta nove comuni, ha presentato questa mattina, nella scuola per assistenti sociali “D’Alcontres”, di Modica, il dossier che rispecchia  la fotografia delle condizioni in cui versa la popolazione.

L’aumento della povertà resta costante, e riguarda sempre più la gente del luogo e le fasce della classe media. I dati raccolti nel 2015 sono una dimostrazione: 5mila interventi dei 40 centri d’aiuto delle parrocchie, 200 i percorsi di povertà complesse accompagnate dai 6 centri di ascolto, gli interventi di housing (cioè l’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso), collegati alle case di pronta accoglienza del portico di Betsaida di Modica e alla casa Valverde di Scicli. Sono povertà sicuramente economiche e anche legate a fragilità relazionali, a crisi familiari, ai contesti sociali, aggravate dalla mancanza di lavoro. I dati resi noti dalla Caritas inducono ad una riflessione: la necessità e la possibilità di trovare dei percorsi puntando sulla comunità come tessuto relazionale e luogo di cittadinanza attiva.

L’obiettivo è costruire percorsi personalizzati e prassi modello: non si tratta di ricercare aiuti materiali ed economici, ma di mettere a frutto ogni possibile risorsa del capitale sociale che ciascuno porta con sé. E’ sempre più consolidata la collaborazione con le Caritas parrocchiali che permettono di svelare alle persone il volto della comunità cristiana in grado di accogliere, senza alcun pregiudizio. I centri di ascolto sono il punto di forza delle Caritas,  che permettono di fornire un immediato sostegno materiale e un percorso d’integrazione individuale e che rappresentano l’uomo non come un problema, ma una risorsa per la società.

Viviana Sammito