palazzo-dei-normanniDopo le proteste dei dipendenti regionali dell’Aras, associazione degli allevatori di Ragusa, si  prospetta l’impegno di somme per il comparto, anche se esigue rispetto a quelle previste.

I lavoratori non percepiscono lo stipendio da circa 8 mesi. Intanto ieri si è riunita la Commissione Bilancio all’Ars che ha esitato tre importanti provvedimenti e il presidente, Vincenzo Vinciullo, contattato, ha fatto il punto della situazione.

Due milioni e 700mila euro era l’importo previsto per pagare gli stipendi ai lavoratori delll’Aras, l’ Associazione Regionale Allevatori della Sicilia. A Ragusa i dipendenti devono percepire otto mensilità, dieci se si conta dicembre e la tredicesima. Dei quasi 3 milioni di euro che si attendevano, l’associazione potrà accontentarsi di un milione e 400mila euro: questi ha nelle case la Regione. Utili a pagare circa tre mensilità a tutti i 232 dipendenti dell’isola. Tempi e modalità di erogazione dei fondi saranno stabiliti il 21 dicembre. Lo ha assicurato il presidente della commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana, Vincenzo Vinciullo, il quale ieri ha sollecitato anche il commissario dell’Aras, Giorgio Biserni, a recarsi in assessorato per seguire l’iter amministrativo ma <<tutt’oggi- ha spiegato Vinciullo  – non ho avuto alcun  riscontro. Il 21 c’è l’ennesima riunione- ha ancora continuato – durate la quale sarà preso atto delle risorse disponibili e come impiegarle>>.

Al termine della seduta di ieri,  il numero uno della commissione Bilancio ha espresso grande soddisfazione per i lavori compiuti dalla Commissione che ha  esitato  tre importanti provvedimenti: il Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2016-2018, il Disegno di Legge n. 1108, che consente di stanziare la cifra di 2,5 milioni di euro in favore di Riscossione Sicilia e quasi 3 milioni di euro necessari per i servizi di trasporto ferroviario regionale di Trenitalia.  La Commissione ha, altresì, dato copertura finanziaria a un provvedimento che si attende da oltre 15 anni, che consente uno snellimento delle procedure riguardanti l’edilizia, un rilancio concreto del settore edile e la velocizzazione dei relativi procedimenti amministrativi e che potrebbe portare a un incremento notevole di posti di lavoro.

Viviana Sammito