Non bastava l’impianto di biogas a Bellamagna, ma ne spunta un altro anche nella zona industriale di contrada Fargione. A chiedere l’autorizzazione al progetto l’Avimecc della famiglia Leocata, la stessa che rappresenta la “Biometano Ibleo Srl”. Ci vogliono circondare – ha dichiarato furioso il sindaco Roberto Ammatuna, non invitato alla conferenza di servizi che si terrà alla Regione (per l’impianto di contrada Fargione) il prossimo 4 febbraio.
A Pozzallo adesso l’aria, è il caso di dirlo, si è fatta pesante in tutti i sensi e, d’altronde, il primo cittadino su questo è stato molto chiaro: “ognuno – ha detto- si assuma le responsabilità delle proprie scelte, non so come possa reagire la comunità a questa ulteriore notizia, non posso più garantire sulla reazione dei pozzalesi”. Che la comunità sia davvero sul piede di guerra, lo si evince dalla fitta agenda di eventi che si terranno in città per stabilire il da farsi. Alle 18 di oggi si terrà una assemblea cittadina nello spazio culturale Meno Assenza, una iniziativa voluta da Ammatuna per riferire ai cittadini di quanto appreso nelle scorse ore. Domenica alle 17 si terrà un comizio in Piazza Municipio e poi, in occasione della visita del presidente della Regione, Nello Musumeci, prevista il prossimo 7 febbraio per l’inaugurazione della stazione passeggeri, ci sarà un sit-in di protesta. I pozzallesi sono pronti a tutto e il loro sindaco anche: “non permetteremo – ha dichiarato- che qualcuno prenda la nostra città per la pattumiera d’Europa”. Ammatuna riaccusa poi ancora il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, di sgarbo istituzionale: “si assuma – ha affermato- la responsabilità di un fatto storico, cioè aver incrinato i rapporti tra due comunità sempre amiche”. Accanto a Roberto Ammatuna ci sono i componenti del Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente (Cspa), pronti a difendere ad ogni costo il proprio territorio.
“Le ruspe stanno scaldando i motori- dicono- ma anche noi stiamo scaldando i nostri motori alimentati dalla determinazione e dal senso di appartenenza civico che anche dai pozzallesi d’America ha ricevuto un’adrenalinica scarica di pozzallesità (riferito al fatto che al Governatore Musumeci, in visita in America, hanno chiesto di risolvere la questione dell’impianto di biometano) che ci ha commossi e ci ha fatto intendere che siamo sulla giusta strada. Se Ammatuna sceglierà le catene per bloccare i lavori, da un capo lui e dall’altro tutti noi”.
I pozzallesi sono stanchi di soprusi e il riferimento è al cementificio. “Gli errori- scrivono ancora i componenti del Cspa- che una classe politica disattenta ha commesso in mezzo secolo di governo hanno avuto e continuano ad avere atroci conseguenze per un territorio che ignorava le proprie potenzialità. Prova ne è stata il cementificio e la zona industriale ASI a seguire. Ma i pozzallesi di allora se potevano essere abbindolati dal concetto di “meglio morire di fumo che di fame”, oggi hanno acquisito consapevolezza e sensibilità verso le tematiche ambientali tanto da costituire una trincea fatta di donne e uomini comuni, semplici cittadini che con ogni mezzo, finora lecito, hanno scelto di difendere il proprio territorio per il bene dei propri figli e delle generazioni future”.
(fonte: la sicilia)
La foto è stata concessa da Emanuele Abbate