Un nuovo caso di tentato omicidio si è verificato a Vittoria. Si torna a sparare: inquietante episodio di violenza mafiosa tra due soggetti entrambi operanti nell’indotto della filiera agro-alimentare vittoriese.

E’ stato sottoposto a fermo, su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, il vittoriese Elio Greco, accusato di aver tentato di uccidere a colpi di arma da fuoco Raffaele Giudice.

Le indagini sono ancora in corso per capire i motivi che hanno spinto Greco a tentare di uccidere Giudice.




“Un fatto inquietante – sottolinea il segretario generale della CGIL Ragusa Giuseppe Scifo –  perché testimonia ancora una volta il livello d’infiltrazione criminale nell’economia principale di questo territorio.

La cappa asfissiante delle mafie rappresenta uno dei principali fattori dell’impoverimento generale della società, soprattutto per i segmenti più deboli della filiera. I piccoli produttori e i braccianti, gli operai e le operaie dei centri di condizionamento che ogni giorno si spezzano la schiena per la difficile sopravvivenza. Altri soggetti invece si arricchiscono, guadagnano, investono e diventano soggetti importanti della filiera acquisendo posizioni di vantaggio e monopolio.

Qui chi lavora con il sudore a stento sopravvive – afferma ancora Scifo -, e non è in grado di garantire gli studi ai propri figli che spesso decidono di emigrare. La situazione dell’economia agricola richiede essere affrontata con determinazione da parte del Governo nazionale.

Tutti gli attori della filiera, a partire dagli operatori del mercato, le agenzie di commercio, le grandi aziende e la GDO devono scegliere con estrema chiarezza da che parte stare. Occorre prosciugare tutti i flussi di soldi dell’economia legale di cui la mafia dei servizi si nutre.

La società civile, il mondo delle professioni devono reagire in modo concreto. Bisogna liberarsi dalle mafie e di chi con esse fa affari – aggiunge il Segretario della CGIL Ragusa -, alimentando e promuovendo i circuiti di economia legale dove c’è il rispetto delle leggi, in tutte le articolazioni, comprese il rispetto dei diritti dei lavoratori.

C’è bisogno di una rinascita o si muore per sempre. Resistere e reagire senza sé e senza ma”.