Una interrogazione urgente è stata presentata dai parlamentari regionali on. Nello Dipasquale (PD) e dall’on. Stefania Campo (M5S), all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza perché sia fatta chiarezza sul caso delle dosi di vaccino per il Covid-19 “avanzate” e somministrate a Scicli a pazienti scelti grazie al “passaparola” e a persone che non ne avevano diritto.

“E’ una vicenda grave che va chiarita subito – commentano i parlamentari iblei – perché è ovvio che in una faccenda così delicata i destinatari del vaccino non possono essere selezionati perché fortunati nel conoscere qualcuno, soprattutto se non ne hanno diritto. Abbiamo appreso della vicenda avvenuta a Scicli e temiamo che possano accadere fatti simili anche altrove”. “Nel fatto di cui siamo venuti a conoscenza – concludono – si parla di 30 dosi di vaccino: un numero enorme e riteniamo che episodi del genere non possano verificarsi nuovamente. Razza ci spieghi cosa è accaduto e perché”.

Il tutto è scaturito dall’incresciosa situazione che si è verificata a Scicli, allorquando le dosi di vaccino destinate ai sanitari sono state somministrate anche a persone che non ne avevano al momento il diritto.




La giustificazione del personale responsabile di tale fatto, è stata, “i sanitari prenotati non si erano presentati a fare il vaccino e quindi per non buttarlo è scattato il passaparola”.

Ma ciò è un fatto plausibile? Veramente 30 persone non si sono presentate a fare il vaccino?

Intanto al dottore Claudio Caruso è stato tolto l’incarico di

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