Vincenzo Leone, 19 anni, incensurato modicano, è stato arrestato con l’accusa  di estorsione aggravata.

Venerdì scorso un giovane ha suonato al citofono di un palazzo sito a Modica; l’abitante dell’appartamento dove era stato suonato il campanello, è uscito ed ha trovato una busta. Dentro di essa una lettera che diceva:  “So dove abita e che ha una nipote che sta lontana, un fratello e una sorella che si chiama Franca, so che ha una Peugeot rossa, che esce a piedi la sera. So tanto altro. Porta duemila euro oggi pomeriggio alle tre a Modica Bassa dentro i bagni pubblici vicino al Comune, entra e sulla sinistra c’è una porta della toilette, lascia la busta dietro la porta e vattene senza guardarti indietro, come fai di solito. Se chiami la polizia ucciderò te e la tua famiglia. Se fai quello che ti ho detto nessuno si farà male con tanti saluti”. Una vera e propria minaccia quella rivolta all’uomo in questa lettera.

Il malcapitato non si è fatto prendere dal panico e si è rivolto ai Carabinieri, che hanno immediatamente predisposto un piano per acciuffare l’estortore.

Cosi un carabiniere si piazza all’interno dei bagni  dove era stata sistemata la busta con i soldi già fotocopiati, altri due  nei dintorni e uno sul terrazzino del Municipio. Alle 15 un giovane è entrato nei bagni ma la porta non si è aperta; il giovane ha tentato di fuggire, ma i militari lo hanno subito bloccato. Si tratta di Simone A. 18 anni, incensurato, che è stato denunciato per favoreggiamento. Il giovane ha dichiarato che un amico gli aveva dato cento euro per prelevare una busta.

L’amico è  Vincenzo Leone, che infatti  era presso un bar del centro abitato della città della contea, ad attendere il suo complice.

Vincenzo Leone ha confessato davanti al Gip, Elio Manenti; quest’ultimo ha quindi convalidando l’arresto  ammettendo Leone ai domiciliari.