“Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino”. Così Veronica Panarello Stival, mamma del piccolo Loris Andrea, si è difesa davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni. Panarello, che è stata trasferita in carcere, ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai Pm e non ha ammesso colpe.

Per gli inquirenti, che hanno proceduto anche al prelievo del dna,  la donna avrebbe agito da sola. L’accusa rimane omicidio e occultamento di cadavere.

“Mi cade il mondo addosso”. ha detto il marito di Veronica, Davide Stival, che fino all’ultimo ha voluto credere alle parole della giovane moglie che per 10 lunghi giorni si è proclamata innocente.

Quando la donna ha lasciato la questura la folla le ha rivolto degli insulti, gridando: “Vergogna”. Altri insulti all’arrivo a Catania: “Devi morire”, ha urlato la folla presente davanti al carcere.

La donna è stata trasferita in carcere dalla questura di Ragusa dove è stata sottoposta a un lungo interrogatorio dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota, alla presenza del suo difensore, Francesco Villardita. La donna nelle prossime ore dovrà essere sottoposta a interrogatorio di garanzia dal Gip, che quindi deciderà se emettere nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare. La Panarello è stata destinata al carcere di Piazza Lanza a Catania perché la casa circondariale di Ragusa non ha una sezione femminile.
 Circa 13 ore di interrogatorio nelle ultime 24 ore, ma Veronica Panarello continua a proclamarsi innocente: “Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino” – ha detto più volte.

 Ieri fino a notte la donna era stata sentita in Procura, ancora come persona informata dei fatti, ma nel corso del lungo colloquio con i magistrati la sua posizione era diventata quella di un’indagata. Ciò rendeva necessaria la presenza del difensore per proseguire nell’interrogatorio, che era stato quindi aggiornato a stamattina. Veronica davanti agli inquirenti ripete la versione della prima ora: “Ho accompagnato il bambino a scuola e quando sono tornata a prenderlo non c’era più”. “Ve l’ho già detto, non sono stata io. Sono innocente, non ho ucciso Loris”. Il mulino? “Non ci sono andata la mattina che è scomparso”.  

Intanto sarebbe stato il giornalista Paolo Fattori, inviato della trasmissione RAI “Chi l’ha Visto?” a  trovare una fascetta bianca da elettricista proprio sul luogo del ritrovamento del corpo di Loris, accanto ai fiori deposti in questi giorni. Ha avvisato subito i carabinieri presenti. I militari hanno fotografato la fascetta per un immediato riscontro da parte degli inquirenti.

Il mistero si infittisce. Che fine ha fatto lo zaino? Chi ha voluto far ritrovare gli slip vicino alla scuola? Come può essere che nessuno aveva notato prima la fascetta in quel punto, forse è stata messa lì in queste ore? Chi ha intenzione di depistare le indagini? E se è vero che la fascetta è stata messa solo ora, da poco tempo, chi ha facoltà di muoversi senza essere notato prima davanti scuola e ora sul luogo del ritrovamento del corpicino strangolato di Loris?

Probabilmente il giallo di Santa Croce Camerina è avvolto ancora nel mistero.

Qui sotto le foto di A. Vindigni del ritrovamento della fascetta.

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