In attuazione delle direttive centralmente disposte, anche il Comando Provinciale di Ragusa ha intensificato le attività di controllo economico del territorio per contrastare le condotte di chi – approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del c.d. “Coronavirus” – pone in essere pratiche commerciali scorrette in danno della cittadinanza, con la vendita di prodotti non corrispondenti alle prescrizione tecniche per essere considerati presidi medici e/o ceduti a prezzi esorbitanti o fuori mercato.

In tale contesto le Fiamme Gialle iblee, con la collaborazione dei medici dell’ASP di Ragusa, nella giornata di ieri, hanno eseguito un sequestro di oltre 250 mascherine non sicure, alcune delle quali commercializzate presso una farmacia come dispositivi medici, tutte messe in commercio, tra l’altro, in violazione delle disposizioni recate dal Codice del consumo e in materia di sicurezza prodotti.

L’attività condotta dai militari della Compagnia di Ragusa e della Tenenza di Modica – coordinate dal sovraordinato Gruppo – nei comuni di Ragusa e Scicli ha avuto origine dallo sviluppo di elementi informativi autonomamente acquisiti nel corso di specifici servizi di controllo del territorio tuttora in corso.

Al termine delle operazioni, i titolari delle attività economiche sono stati segnalati alla competente Camera di Commercio e ora rischiano una sanzione amministrativa fino a oltre 25.000 euro, inoltre, per uno di loro, è stata inoltrata una apposita segnalazione alla locale Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di frode in commercio. Infatti per quest’ultimo l’analisi della documentazione contabile acquisita dai militari ha permesso di accertare la vendita di oltre 1800 mascherine – cedute ad ignari clienti convinti di acquistare un prodotto sicuro ed efficace per la protezione primaria – avvenuta attraverso la semplice indicazione sullo scontrino fiscale di un codice univoco riferibile al prodotto, certificandolo indebitamente quale dispositivo medico CE.