Scicli – PRG: ci scrive l’Arch. Di Maria. Esistono cittadini di serie –A- e Cittadini di serie –B-
- 3 Luglio 2014 - 19:31
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Riceviamo e Pubblichiamo
Il Consiglio Comunale, unico Ente preposto all’approvazione degli strumenti Urbanistici (Piano Regolatore Generale, etc.) e delle loro varianti su proposta degli atti Sindacali, con meraviglia, solo in data odierna 30.06.2014 è venuto a conoscenza della nomina di un Commissario Straordinario, non presente in aula, nominato dall’ASS.TT.AA. con D.A. n° 44 del 07.04.2014 protocollato in data 20.05.2014 per la redazione di tutti gli atti Sindacali, in sostituzione del Sindaco, non ancora predisposti per la redazione della variante e/o revisione del P.R.G. fino alla trasmissione finale all’Assessorato Regionale per la sua approvazione definitiva.
Lo stesso Consiglio Comunale, nonostante tutto, nella seduta del 30.06.2014 ha deciso di approvare il primo punto dell’ordine del giorno relativo alle varianti al P.R.G. mediante l’annullamento dei vincoli ed alla riqualificazione delle aree private rinviando il punto successivo che prevede la costruzione di n° 22 alloggi a Cava D’Aliga.
La storia:
Con Delibera del Consiglio Comunale n° 127 del 05.12.1998 veniva approvato il P.R.G. di Scicli che prevedeva le aree destinate ad Opere Pubbliche e di interesse collettive con vincolo preordinato all’esproprio.
Con Decreto dell’Ass.TT.AA. di Palermo n° 168 del 12.04.2002 pubblicato nella G.U.R.S. n. 32 del 12.07.2002, in via definitiva, ha approvato il P.R.G., le Prescrizioni esecutive ed il Regolamento Edilizio.
L’11.07.2007, come previsto dalla L.R. n° 15/1991, essendo trascorsi cinque anni dall’approvazione e non avendo realizzato niente nelle aree vincolate e preordinate all’esproprio decadono i vincoli nelle aree individuate nel P.R.G.
Nel 2014, dopo sette anni dalla decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio e considerato che le Amministrazioni succedutesi non hanno provveduto a redigere la variante o la revisione del P.R.G. riqualificando le aree vincolate, alcuni privati, a conoscenza della normativa ed avendone diritto, hanno richiesto all’Amministrazione la riqualificazione delle aree di proprietà ottenendo, uno di loro, anche il parere favorevole del T.A.R .
Il 30 giugno 2014, su proposta dell’Amministrazione, viene convocato il Consiglio Comunale per l’approvazione di cinque richieste da parte di privati, aventi diritto e per averlo richiesto, per la riqualificazione urbanistica dei loro terreni in variante al P.R.G. ai sensi dell’ex art. 3 L.R. n° 71/78 prevedendo, anch’esso in variante, un nuovo articolo nelle Norme Tecniche di Attuazione “Art. 35.B.8”.
Oltre alle superiori richieste l’ordine del giorno prevedeva anche la revoca della Del. C.C. n. 73/2013 e l’approvazione del programma costruttivo, anch’esso preordinato all’esproprio, di n. 22 alloggi per edilizia residenziale convenzionata agevolata nel comparto CR (10.2BC) a Cava D’Aliga ad opera della Soc. Coop. Edilizia “SORAYA”.
Concludendo.
Le Opere pubbliche previste non si sono fatte, e chissà quando saranno fatte, svincolando i proprietari privati di serie –A- che potranno operare attingendo al nuovo articolo Art. 35.B.8 e, diventando un precedente, anche tutti gli altri proprietari di aree vincolate e preordinate all’esproprio, fino all’adozione del nuovo P.R.G., potranno fare analoga richiesta.
Il Programma Costruttivo di n. 22 alloggi da realizzare sui terreni a Cava D’Aliga di proprietà di diversi Cittadini, anch’essi vincolati e preordinati all’esproprio da 14 anni, è stato rinviato allungando l’agonia dei Privati Proprietari, nell’occasione, considerati di serie –B-.
Ancora una volta la Buona Politica che dovrebbe fare da padrona di casa in Consiglio Comunale per la programmazione e gestione del Territorio nell’interesse collettivo, a causa dell’inerzia nella mancata predisposizione degli atti necessari che, ovviamente, perdurando producono atti giuridici anche al di sopra dell’interesse collettivo, ha fallito.
Arch. Salvatore Di Maria
filibustiere
egregio architetto di maria…è sempre stato così in quel di scicli…concessioni a destra e a manca…per i quattro amici per i rimanenti zero..
terreni che pur essendo in zone adiacenti o limitrofe da una parte sono stati lottizzati e quindi resi edificabili dall’altra agricoli erano e agricoli sono rimasti…e non solo..alcune zone artigianali o ”industriali” a diversi figliocci è stato concesso la costruzione di villette o vere e proprie ville…a differenza dei capannoni ”previsti”….
concessioni di chioschi e chioschetti…
purtroppo c’è chi nasce con la camicia…chi con la maglietta…chi con la canottiera e chi senza niente…è come il detto chi prima arriva meglio alloggia…
BANANA REPUBLIC
Di norma quado un ufficio non funziona saltano delle teste,a Scicli l”ufficco tecnico comunale è una fonte di incapacità e caos, oltre che di “clientelismi vari” e invece i vertici vengono premiati e resi ancora più potenti e intoccabili……che schifo….
Guglielmo Ferro
il proprietario di immobile in zona con vincolo pacificamente decaduto da un considerevole lasso di tempo ha diritto al rilascio della concessione edilizia secondo i generali criteri dettati dalle leggi urbanistiche come se il vincolo non fosse mai esistito. Trascorso un considerevole lasso di tempo tale area cessa il suo assoggettamento alla disciplina delle zone bianche, le quali si tipicizzano per il carattere di breve temporaneità e per le quali si giustifica un regime restrittivo solo in considerazione di salvaguardia del territorio da una edificazione non organizzata. Il reiterato disinteresse dell’amministrazione comunale alla riconferma del vincolo decaduto o alla realizzazione di quelle opere che hanno giustificato ab origine il vincolo medesimo è sufficiente a provare l’avvenuto passaggio dal regime di transitorietà alla disciplina ordinaria. In dette circostanze, l’eventuale diniego di concessione edilizia potrà giustificarsi soltanto nel caso in cui l’amministrazione dovesse dimostrare, motivatamente e con onore di prova, che di tali vincoli vi sia effettiva necessità a causa dello stato di insufficiente urbanizzazione primaria e secondaria della zona. L’eventuale diniego al rilascio della concessione edilizia costituirebbe un atto illegittimo e potrebbe configurare fattispecie illecite.
Guglielmo Ferro
1) La questione Soraya non ha nulla a che vedere con il tema “zone bianche”.
2) mi sorprende che l’architetto Di Maria confonda le due problematiche: i vincoli preordinati decaduti con conseguente riqualifica urbanistica rispetto al programma costruttivo per edilizia residenziale convenzionata agevolata. Infatti lui rispetto a me dovrebbe esser professore in materia, a meno che non lo faccia volutamente, tanto per screditarci, visto che la gente non sa nemmeno di cosa accidenti si parla .
3) La gente che non sa nemmeno di cosa accidenti si parla, sarebbe bene che si documentasse prima di parlare.
4) Nella nota di cui sopra ho dimenticato di dire che ci sono vagonate di sentenze di Cassazione e pronunciamenti del Consiglio di Stato che sanciscono un principio elementare. Vale a dire il Comune ha una solo una possibilità per negare la riqualificazione urbanistica: ESPROPRIARE E PAGARE.