Scicli non è una città mafiosa, firma anche tu
- 12 Marzo 2015 - 19:11
- 7
Scicli è un’operosa e bella città della provincia di Ragusa, una città solidale, dalle forti tradizioni democratiche, culturalmente vivace, con un denso tessuto associazionistico, un ricco capitale sociale e un’agricoltura sviluppata. Vi operano dal 1981 i pittori del Gruppo di Scicli (Guccione, Sarnari… lodati fra gli altri da Guttuso, Sgarbi e Goldin). Non è un caso che Scicli dal 1998 è il set della fiction “Il Commissario Montalbano” e dal 2002 è Patrimonio Culturale dell’Umanità (UNESCO): ciò ha favorito in questi quindici anni una notevole crescita turistica, con lo sviluppo di un’imprenditoria giovane, innovativa e fattiva (ad esempio, dall’esperienza sciclitana dell’Albergo Diffuso è nata la relativa legge regionale) e con più di mille persone (in gran parte straniere e dell’Italia centro-settentrionale) che in questi ultimi anni hanno deciso di vivere stabilmente a Scicli: insomma, Scicli fa parte a pieno titolo dell’Italia, e del Sud, “che resiste” e che lavora.
L’onestà e la laboriosità della comunità sciclitana sono notorie, e sono state ulteriormente confermate nei mesi scorsi, con l’azione amministrativa che ha superato la difficile stagione della sofferenza finanziaria degli enti locali, con un progetto di risanamento che la Corte dei Conti, in note di questi giorni, ha positivamente riscontrato.
Nel Giugno del 2014 un gruppo di presunti malavitosi locali – alcuni dei quali peraltro già denunciati nel 2006 alle Forze dell’Ordine dall’allora Sindaco Falla – è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa; il Sindaco di Scicli, Dott. Susino, allo stato è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; a Luglio il Prefetto di Ragusa ha nominato una commissione per verificare gli eventuali presupposti di scioglimento dei poteri amministrativi del Comune; a Dicembre il Sindaco – con senso di responsabilità – si è dimesso, per scindere i suoi destini personali da quelli della città.
Anche a Scicli – come in moltissime città italiane – esiste la delinquenza comune: per questo confidiamo nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che per la loro azione di contrasto al crimine hanno sempre avuto e sempre avranno il sostegno e il ringraziamento della città.
Infatti, già alla fine degli anni Novanta, la collaborazione fra Comune, Forze dell’Ordine e Magistratura stroncò con l’operazione Firefox la nascita di un gruppo delinquenziale locale; in quell’occasione il Ministro degli Interni Rosa Russo Iervolino fu invitata dal Sindaco di Scicli e dalla deputazione ragusana – On. Borrometi, Sen. Occhipinti, Sen. Scivoletto – e tenne un’assemblea pubblica nell’aula consiliare, accompagnata dai Prefetti Bruno Ferrante e Alessandro Giacchetti; il presidente del Consiglio Comunale che accolse il Ministro era il dott. Franco Susino. Dall’assemblea emerse l’impegno della città ad una vigilanza democratica costante.
Lo scioglimento del Consiglio Comunale e la sospensione della vita democratica della città per “infiltrazioni mafiose” sarebbe un marchio che la città non merita. Esso arrecherebbe un gravissimo vulnus all’immagine positiva che in questi anni la comunità ha saputo costruire, rimarginando anche la ferita dello scioglimento del 1992 decretato da un provvedimento, poi, annullato dalla giustizia amministrativa.
Scicli sta vivendo una felice stagione di sviluppo turistico, che sopperisce in parte alle attuali difficoltà dell’agricoltura: l’etichetta di “città mafiosa” invece avrebbe un effetto regressivo, compromettendo speranze, sogni, sviluppo.
Quali cittadini di Scicli esprimiamo la certezza che le Autorità, cui è demandato il compito di assumere le decisioni attese, valuteranno con la sapienza che conosciamo fatti ed ingenerose opinioni alimentate da certa stampa.
Auspichiamo che l’esame attento e puntuale della situazione si possa concludere in tempi certi e comunque compatibili con lo svolgimento delle elezioni alla prossima scadenza elettorale, per restituire alla città il diritto di decidere il proprio futuro secondo le normali pratiche della partecipazione democratica, evitando un’interruzione traumatica che sarebbe vissuta come una grave ingiustizia dall’intera popolazione.
Invitiamo infine il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Primo Ministro Matteo Renzi e il Ministro degli Interni On. Angelino Alfano a venire a Scicli per conoscere direttamente la nostra città (secondo Elio Vittorini “forse la più bella città del mondo”), per verificare il naturale istinto alla accoglienza e la forte passione civica degli abitanti di Scicli e per apprezzare i suoi operosi abitanti, l’imprenditorialità locale, le numerose iniziative culturali e di solidarietà sociale strutturate nel territorio.
Lo scioglimento per mafia del Comune di Scicli
– comprometterebbe lo sviluppo turistico della nostra città;
– renderebbe probabile la mega discarica regionale a Truncafila;
– farebbe diventare difficile ottenere gli 8 milioni di euro che Modica ci deve.
Quindi
a) per difendere l’onestà e la reputazione degli sciclitani dall’accusa di essere “mafiosi”
b) e per salvare l’immagine e il futuro della città,
i cittadini sciclitani (fra gli altri il Presidente Severino Santiapichi, il Giudice Rizza, i Maestri Guccione e Sarnari, l’ex Senatore Occhipinti, gli ex Sindaci Palazzolo, Calabrese, Aquilino, Manenti, Carbone, Falla, Venticinque, l’ex Questore Scifo, l’avv. Vindigni, lo storico dell’arte Paolo Nifosì, il dott. Bartolo Mililli, il dott. Salvatore Campo, etc…) hanno promosso una petizione di tutela di Scicli e una raccolta di firme che saranno inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Premier Matteo Renzi, al Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano.
La petizione potrà essere firmata Domenica 15 Marzo, dalle 11.00 in poi, in piazza Carmine e in via Pirandello (Donnalucata).
Foto: F. Adamo
faruk
Due cose:
1 – Mi fate vedere per piacere questo positivo riscontro della corte dei conti, dov’é?
2 – Con questa macchina amministrativa: commissario, sindaco, ministro o cosa volete voi, pensate cambia qualcosa per lo sviluppo economico, la discarica e i soldi che gli altri comuni ci devono ormai da secoli?
Cinà
Caspiterina!!!
È veramente difficile commentare una lettera che porta in calce le firme di cotanto geni della politica, artisti di fama mondiale, geni della finanza multimilionari, prìncipi del foro, altissimi magistrati, critici dell’arte, alti funzionari dello Stato … mamma mia!
Una lettera che per l’altissimo compito che si prefigge non può nemmeno esser condivisa o discussa, no, semmai deve esser riverita e ammirata incondizionatamente per la nobiltà dell’intento e lo sfarzo di aggettivi.
Chissà perché leggendola mi ha fatto tornare in mente una poesia di Giuseppe Parini, sì, vi confesso che Scicli si è materializzata nella mia mente come la “vergine cuccia” e gli sciclitani – i molti che nemmeno sapranno dell’esistenza di questa lettera, quelli che ad ogni sorgere del sole mettono a dura prova i loro muscoli ed il loro cuore pur di tornare a casa la sera con una sporta della spesa (sempre meno spesso) dignitosamente ricolma – dicevo gli sciclitani li ho visti come quel servo sprovveduto che aveva colpito la “vergine cuccia”:
“(…) Ora le viene in mente quel giorno, ah terribile giorno! Quando la sua bella cagnolina allevata dalle Grazie, giocando come fanno i cuccioli, morse con il dente bianco il piede del servo: ed egli, impertinente, con un calcio la lanciò: e quella rotolò per tre volte; tre volte scosse gli scompigliati peli e da le deboli narici soffiò la polvere irritante. Poi lamentandosi: sembrava dicesse “aiuto, aiuto”; e da le volte dorate l’ Eco rispose all’invocazione d’aiuto rimandando di stanza in stanza il grido della cagnetta: dai locali posti a livello più basso tutti i servi tristi salirono e dalle stanze padronali dei piani nobili le damigelle pallide e tremanti si precipitarono. Accorsero tutti; il volto della tua dama fu spruzzato di profumi e alla fine rinvenne: l’ira e il dolore l’agitavano ancora; lanciò sguardi fulminanti al servo, e con voce dolce chiamò per tre volte la sua cagnetta: e questa le corse al suo seno; a modo suo le sembrava chiedere vendetta: e tu vendetta avesti vergine cagnolina allevata dalle grazie. L’empio servo tremò; con lo sguardo basso ascoltò la sua condanna. A lui non servirono i meriti accumulati in vent’anni di onorato servizio, a lui non servì la scrupolosità dimostrata nell’eseguire incarichi riservati: in vano lui supplico e promise; lui se ne andò spogliato della livrea che un tempo lo rendeva rispettabile agli occhi del popolino. In vano sperò di poter lavorare per un altro padrone, perché le dame, impietosite per la cagnetta, non nascosero il loro odio per il responsabile di così crudele delitto. Il poveraccio rimase per la strada, con i figli pallidi e affamati e con a fianco la moglie, tentando inutilmente di impietosire i passanti: e tu vergine cagnolina, placato, come gli antichi idoli, dal sacrificio di vittime umane, ti potesti gloriare della compiuta vendetta”.
pinello
ma quale movimento i cittadini, dietro quattro nomi illustri, ci sono tutti coloro che negli ultimi 30 anni hanno mal governato la città. Con la scusa del turismo vogliono salvare il loro cattivo operato, anche se non mafioso, scadente e a volte anche scandaloso. Il loro amore è per la poltrona, che vorrebbero lasciare in eredità ai loro figli. Un eventuale commissariamento li allontanerebbe dal loro obbiettivo, sarebbe dunque un disastro per loro, per i cittadini non credo. Noi dobbiamo soltanto scegliere di quale tassa dobbiamo morire, e l’azione dei cosiddetti Responsabili lo dimostra.
Ah ah ah
Complimenti ….alla lista manca la firma del primario e il reparto R.S.A. e’ completo….tutta gente che ha demolito Scicli e ancora sta attaccata alla poltrona e non vede l’ora di arrivare alle elezioni per piazzare i classici fantocci. …riedizione squallida e gattopardesca. …
serenase
Scicli ERA un operosa e bella città…finché molti dei personaggi politici presenti alla riunione, non l’hanno rovinata, fin dagli anni 80. Dall’abusivismo edilizio ben tollerato che ha distrutto il paesaggio costiero, al fallimento del settore serricolo con le annesse cooperative, alla discarica a perdere (in tutti i sensi), per non parlare del fu ospedale Busacca…Non mafiosi, ma cattivi amministratori qualunque, che hanno sperperato tutto ciò che c’è di pubblico e hanno mortificato e tartassato qualsiasi attività privata. La vostra sicumera è così grande che vorreste darcela bere con un documento del genere. Bastava menzionare il Commissari Montalbano e il cane Italo e il quadretto sul futuro della città sarebbe stato completo.
amaro82
Io vorrei sapere come si fa ad avere questa faccia tosta!!!!! Ma ci vuole veramente coraggio e il bello è che c è qualcuno che continua a non capire e a farsi prendere per il c……!!!!!!!! Che tristezza!!!! Abbiamo fatto l’ITALIA ora basta fare gli ITALIANI!!!!!!