Scicli – La Sagra della Seppia senza file e con tante novità
- 18 Febbraio 2020 - 8:02
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La Sagra della Seppia di Donnalucata, da evento regionale siciliano ad appuntamento internazionale. E’ stata presentata sabato, in conferenza stampa a palazzo Mormino a Donnalucata, sede della delegazione comunale, l’edizione 2020 della Sagra della Seppia, che si affianca alla cavalcata di San Giuseppe della borgata rivierasca. La novità è che la tradizionale “impanata di seppia”, la torta salata ripiena della tradizione marinara della borgata rivierasca, sarà affiancata dalle altre “panate” famose nei paesi del Mediterraneo, grazie a un gemellaggio con la Sardegna e le isole Baleari, cui si affiancherà l’anno prossimo la gemella torta salata maltese. All’appuntaemto odierno erano presenti il capo dell’amministrazione di Scicli, il sindaco Enzo Giannone, il suo vice Caterina Riccotti, l’assessore al turismo e allo sviluppo economico Emilia Arrabito, e i colleghi Viviana Pitrolo e Ignazio Fiorilla.
L’iniziativa è dell’associazione Memorial Peppe Greco, presieduta da Gianni Voi, coadiuvato dal food blogger Barbara Conti, e sostenuta anche da Confcommercio Ragusa, dalla eccezionale partecipazione dello chef stellato -sciclitano- Vincenzo Candiano, con la presenza di Gastrosofia, della scuola di alata cucina Nosco di Ragusa. La novità di quest’ano è che non si faranno file, perché la logistica e la dislocazione dei punti ristoro, grazie ai nuovi ristoranti della borgata, sarà più funzionale. Il momento culturale si affiancherà a quello gastronomico, nell’ottica di introdurre una nuova azione di marketing territoriale legata al cibo come strumento di confronto culturale e financo politico con altri popoli del Mediterraneo.
Elio
La vera “sagra della seppia” è nata all interno della parrocchia Santa Caterina Da Siena sita a donnalucata, è nata da un gruppo di giovani volontari e da un gruppo di pescatori , fedeli , che frequentavano la parrocchia , sagra che era sorta all interno delle festività di san giuseppe , con l’aiuto del parroco e delle molteplici massaie del luogo.