La Domenica delle Palme dà il via ai riti della Settimana Santa anche a Scicli. La benedizione di Palme e Ramoscelli di Ulivo con la processione del Simulacro dell’Addolorata, antica tradizione, permeata di sacralità e devozione, attrae fedeli e visitatori provenienti da città limitrofe, ma anche devoti che arrivano dalle vicine province.

Il pomeriggio della Domenica delle Palme, viene portato infatti in processione il simulacro dell’Addolorata di Santa Maria la Nova, ancora oggi al centro della venerazione di tutta la cittadinanza, è legata ad un culto antichissimo che si fa risalire a S. Guglielmo.

Una gran folla di fedeli segue La Pietà; il gruppo statuario è formato da una scultura lignea, la Madonna, adagiata, col capo reclinato, i capelli sciolti ricadenti sul petto, con una veste a fiori, una camicia dorata e un mantello blu damascato che sorregge sulle ginocchia il Cristo deposto; l’affiancano due pie donne, ritte in piedi e, accanto, una croce di legno ricoperta da lamine d’argento.

Gli inizi dei riti della Settimana Santa a Scicli rappresentano dunque un momento di profonda spiritualità e di autentica partecipazione religiosa, che coinvolge l’intera comunità e che trasmette un messaggio di fede e di redenzione universale. In questa città intrisa di storia e di tradizione, la Settimana Santa continua a essere vissuta con fervore e con devozione, testimoniando la forza e la vitalità della fede cristiana nel cuore della Sicilia.

Nella Settimana Santa di Scicli numerosi appuntamenti caratterizzati da una serie di cerimonie solenni e coinvolgenti, che narrano la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

Il Martedì Santo è la processione dell’Addolorata di S.Bartolomeo.

Molto sentita è la “funzione ” del Giovedì Santo, con l’allestimento, nelle cappelle delle varie chiese, dei “Saburcara”, i Sepolcri, che devono essere visitati, come vuole la tradizione, in numero dispari. Il Giovedì Santo le chiese di Scicli si vestono di lutto e di solennità, mentre i fedeli si radunano per partecipare ai riti liturgici e per contemplare gli altari adornati con fiori e simboli sacri.

Assai suggestiva è la sera del Venerdì Santo, quando viene portato in processione un bellissimo simulacro della Madonna Addolorata, detta “dell’Ospedale” perchè già custodita e venerata nella demolita chiesetta dell’Ospedale. Vestita con il tradizionale abito nero e una spada che le trafigge il petto, era detta anche Madonna degli artigiani, poichè un tempo si avvicendavano alle stanghe le maestranze cittadine. Questa Madonna, venerata attualmente nella chiesa di San Giovanni, attira un flusso continuo di fedeli. La processione inizia, per l’appunto, dalla chiesa di San Giovanni e, in una atmosfera di grande raccoglimento, si avvia verso la chiesa di Santa M. la Nova dove altri fedeli già attendono con il ferculo del “Cristo Morto”, custodito dentro una cassa di vetro che viene posto a capo della processione; a seguire, completano il gruppo, la statua del “Cristo al Calvario e Giudei” e un “Ecce Homo”; così composta la processione, fra canti e preghiere, percorre le vie principali della città, fino a tarda ora.

Da questo momento la città sembra vivere con il fiato sospeso, in religioso silenzio, l’ arrivo del sabato allorquando, a mezzanotte, con la funzione della “Scisa a Cruci ” , “scattìano”, (si sciolgono) le campane, dopo il lungo silenzio che dura dal Giovedì Santo e, in una gara festosa, risuonano, prima quelle della Matrice poi, nell’ordine, tuona, nella valle, il campanone della chiesa di San Bartolomeo e, ultime a quietarsi sono quelle di Santa M. la Nova, perchè il rito di Pasqua appartiene ad essa, perciò qui si celebra con maggiore solennità.

La notte del Sabato Santo è pervasa da un’atmosfera di attesa e di speranza, poiché si attende con ansia la risurrezione di Cristo. A Scicli, questa attesa viene vissuta con una profonda intensità durante la suggestiva Veglia Pasquale, a Santa Maria La Nova si attende la Resurrezione di Gesù con l’esposizione sul Sagrato della nobile Chiesa della statua del Cristo Risorto, chiamato l’Uomo Vivo o ancora “U Gioia”.

La Domenica di Pasqua porta con sé la “Gioia” e la festa, con la celebrazione della Messa di Pasqua e la tradizionale processione dell’Uomo Vivo per le strade del Centro Storico della città che per l’occasione si riempiono di colori, di musiche e di profumi, mentre i fedeli esultano per la vittoria di Cristo sulla morte e per la speranza di una vita nuova.