Quello che sta accadendo a Scicli ha dell’incredibile. I cittadini stentano a crederci: tutti si domandano  come mai, le massime cariche istituzionali della città, coloro che in un certo senso dovrebbero garantire e rappresentare la legalità, stanno invece assumendo un comportamento opposto, inspiegabile, di fronte ad un evidente caso di violenza. Ci riferiamo alla mancata solidarietà al giornalista Carmelo Riccotti La Rocca, che come vi abbiamo già raccontato, è stato minacciato presso la sua abitazione da un giovane uomo, che dopo aver provato insistentemente a contattare La Rocca sul cellulare si è presentato per ben due volte sotto casa del cronista e ha minacciato di picchiarlo. La prima volta La Rocca non era in casa. C’era la sua compagna che ha chiamato le forze dell’ordine. L’uomo si è ripresentato più tardi e ha inveito ancora contro Riccotti La Rocca, che ha denunciato i fatti alla Procura di Ragusa. Solidarietà al giornalista è stata espressa dall’Ordine e dal sindacato siciliano dei giornalisti, da tanta gente comune, associazioni e da alcuni partiti politici. Altre sigle di partito invece hanno preferito inspiegabilmente di tacere, non dimostrare nessuna vicinanza al giornalista e alla sua compagna. Forse perchè a compiere il gesto di violenza è stato il figlio dell’attuale Comandante della Polizia Municipale di Scicli?




Da qui la mozione della Consigliera Resi Iurato, che finalmente, dopo già un rinvio, viene affrontata nel consiglio comunale di martedì sera. Il punto viene trattato a porte chiuse, contro il parere del Segretario Generale, custode e garante della legalità degli atti del Consiglio,  che ha spiegato che non vi erano atti di segretezza. Bisognava votare si o no ad una manifestazione di solidarietà. Ma i consiglieri presenti, escluse Morana (M5S) e Iurato (SBC), non ci stanno, e decidono di trattare l’argomento senza pubblico. Viene chiesto il ritiro della mozione, ma la Iurato si è rifiutata. La discussione si accende. Viene così a cadere il numero legale e il tutto viene rinviato a ieri, mercoledì 25 luglio. Ma ancora una volta, niente da fare, solo le porte chiuse, non c’è il numero legale. Cosa o chi sta bloccando il Consiglio Comunale? Cosa impedisce al Consiglio Comunale e all’Amministrazione Comunale di prendere le distanze da ogni forma di violenza?

Resi Iurato fa sapere che non ritirerà la mozione e che prima poi i consiglieri dovranno votare, solidarietà si o solidarietà no.

B. M. G.