Se l’Assessore Celestre è impegnata, giustamente, nell’iter lavorativo della sua giovane esistenza, forse il Sindaco Susino dovrebbe rivedere la sua posizione in merito alla “quota rosa” della Sua Giunta.

Una “quota rosa” in grado di garantire la reale presenza di donne nei luoghi decisionali e che permetta la costruzione di una nuova cultura di partecipazione delle donne alla vita politica, soprattutto in un momento storico in cui la legge approvata di recente, che sarà applicata alle prossime elezioni amministrative, prevede la doppia preferenza o meglio ancora la garanzia del principio di pari opportunità sancito dall’articolo 51 della nostra amata Costituzione.

Non è chiaro se l’atteggiamento del Sindaco sia dettato da una pura disattenzione o un voluto disinteresse rispetto al problema, di certo la città ha diritto alla diversità di genere, alla presenza “altra” in Giunta, una Giunta che si caratterizzi anche per questo!

Un programma di sviluppo così complesso e articolato come quello presentato dall’Amministrazione, non può permettersi un’assenza di genere così significativa. Pertanto se i partiti che lo sostengono sono un po’ ciechi nei confronti della presenza femminile nella nostra città, tocca a noi fare qualche nome. Di donne impegnate, con competenze specifiche nei vari settori, con esperienze maturate nel corso degli anni, donne capaci di portarsi avanti e di affrontare in modo concreto e responsabile le situazioni di emergenza ce ne sono diverse, basti pensare a Lina Basilico, Rosetta Pacetto, Vera Ventura, Tiziana Padua, Paola Iacono, Alessia Gambuzza, Donatella Re, Lilli Carbone ed altre ancora. Tutte donne che si sono distinte solo e soltanto secondo il principio di meritocrazia!

Bernardetta  Alfieri (Consigliere Comunale) e un Comitato di Donne per il Bene della Città