scafista arrestato Ieri pomeriggio a Pozzallo sono sbarcate 523 persone, salvate poche ore prima a largo delle coste libiche in quanto a bordo di gommoni in pessime condizioni carichi oltremodo di migranti.

Le indagini hanno permesso alla Polizia di fermare 3 scafisti: MAMADOU DIIAN Diallo, nato in Gambia il 11.11.1996, CHATTY Kaireba, nato in Gambia il 02.03.1997 e MANNEH Buba nato in Gambia il 24/02/1988.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana.

 

I FATTI

 

Alle ore 13:08 del 06/10/2015 il Pattugliatore della GUARDIA CIVIL spagnola “RIO SEGURA” si dirigeva verso un gommone carico di migranti segnalato poiché in difficoltà. Alle successive ore 15,00 la “RIO SEGURA” rintracciava un gommone di colore grigio con a bordo numerosi migranti di varia nazionalità procedendo al loro trasbordo che terminava alle successive ore 15,45. I migranti risultavano essere 114 di cui 92 uomini, 12 donne e 10 minori provenienti da Nigeria, Senegal, Guinea, Mali, Gambia e Marocco. Successivamente l’unità navale dopo avere soccorso altri gommoni in difficoltà e dopo avere preso a bordo i passeggeri di altri due gommoni soccorsi dalla Marina Militare Italiana, con un totale di 523 migranti faceva rotta verso questo il porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 11,00 del 7.10.2015. Le successive operazioni di sbarco terminavano alle successive ore 17,00 ed i migranti in numero di 350, dopo l’identificazione venivano trasferiti presso altri centri ed i rimanenti venivano ospitati presso il C.P.S.A.

  LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in tempi record. A distanza di meno di 9 ore, dall’avvenuto sbarco a Pozzallo, gli scafisti sono stati individuati e condotti in carcere a Ragusa.

La Polizia ha raggiunto l’obiettivo prefissato in pochissime ore dall’arrivo dei migranti a Pozzallo nonostante gli immediati trasferimenti di 350 dei 523 migranti sbarcati.

Grazie alle meticolose indagini degli investigatori ed alla collaborazione degli interpreti di dialetti africani molto difficili da comprendere, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre gambiani.

Gli scafisti hanno condotto gommoni in pessime condizioni di sicurezza per la navigazione e carichi di oltre 120 persone cadauno.

Le testimonianze hanno permesso di descrivere benissimo il ruolo di ognuno di loro, vi era chi stava al timone e chi alla bussola, con brevi periodi di alternanza.

Appena in acque internazionali, il timoniere ha effettuato la chiamata di soccorso comunicando le coordinate gps e poi ha gettato in mare il telefono satellitare.

Dopo non restava che aspettare i soccorsi per giungere in Italia e così dopo alcune ore sono arrivati a salvarli.

Adesso dovranno rispondere del grave reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e si trovano in carcere a Ragusa.

 

LA CATTURA

 Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanna inflitte dell’Autorità Giudiziaria e già passate in giudicato.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 Nel 2015 sono 131 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.