buglia sottanaIl cantiere che otto anni fa la società, “Irminio Srl”, immaginava, oggi è realtà. E’ con orgoglio che l’amministratore delegato, Antonio Pica, ha aperto le porte di casa, il nuovo cantiere a Buglia Sottana, invitando la stampa per presentare un progetto che è sinonimo di ricchezza, lavoro e soprattutto rispetto per l’ambiente.

<<Non ho nulla da nascondere>> ha voluto sottolineare l’AD Pica, quando, mentre faceva da Cicerone, ha descritto tutto l’iter per realizzare un pozzo di petrolio. Oggi ha spiegato lo stato dell’arte del cantiere di Buglia Sottana, che sorge a un km di distanza dai tre pozzi di c.da San Paolino, in territorio di Ragusa. Uno spazio di circa un ettaro, senza alberi e, dove per la realizzazione del progetto, è stato avviato, già mesi prima dell’inizio dei lavori il monitoraggio dell’ambiente e dell’acqua. Grazie ai piezometri, installati a monte e a valle dell’area, per tenere sotto controllo, in continuo con delle sonde che verranno messe nel pozzo la settimana prossima, lo stato di salute dell’acqua. La società ha valutato la “situazione di bianco”, cioè ha acquisito i dati e parametri ambientali: aria acqua e suolo. Ha analizzato le acque del fiume, delle sorgenti, dei pozzi esistenti. I lavori civili, sono già completati e adesso il cantiere è pronto a ospitare, a fine mese, la torre di perforazione. Una fase che dà il via ufficialmente all’esplorazione. Otto sono i pozzi previsti ma la ricerca di idrocarburi sarà concentrata prima su uno solo. “La piazzola è terminata – ha spiegato l’AD, Antonio Pica. Siamo pronti.

L’impianto di perforazione arriverà a fine mese, ci vogliono tre settimane per montarlo e poi avviene la perforazione. Circa tre mesi dall’inizio della perforazione, perché dobbiamo arrivare in giacimento, poi possiamo avviare le prove di produzione per stabilire quanti fluidi ci sono nel sottosuolo e accertare la potenzialità dei pozzi”. Ma quali sono le previsioni? “Noi vogliamo vedere prima di tutto se le stime che abbiamo fatto, con l’estensione del giacimento in questa zona, sono confermate: il primo pozzo ci darà questo risultato.

In seguiremo – ha spiegato Pica – faremo dei test, delle prove di produzione, per valutare la capacità dei pozzi, poi ne seguiranno altri due, che sono stati approvati con il Vas, valutazione ambientale strategica. Noi siamo pronti per ulteriori altri 5 pozzi nel caso i primi tre dovessero avere i risultati che noi ci aspettiamo . Abbiamo preparato tutto: potrebbero partire tutti gli otto pozzi. Il primo è verticale, gli altri sono deviati per raggiungere in più zone il giacimento e limitare l’impatto ambientale, considerato che non verranno costruite altre piazzole”. L’area iblea è ricca di risorse e l’Irminio intende valorizzarle e condividerle con il territorio: impiegando personale della zona e società di servizi italiane oltre a cedere parte dei proventi delle estrazioni petrolifere al comune di Ragusa. Le royalties che in momenti di magra fanno gola a tutti i comuni.

Viviana Sammito