Il ministro all’Economia, Pier Carlo Padoan, ha firmato il decreto interministeriale  per il progetto di raddoppio della Ragusa – Catania, dopo quella del ministro alle Infrastrutture Delrio.  Per il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale, <<è l’ultimo atto di un passo importante che permetterà di procedere con le fasi successive dell’iter progettuale. E questo dimostra che il sottoscritto aveva ragione quando ribadiva, sulla scorta del confronto anche con il sottosegretario Faraone, che il Governo nazionale non aveva cancellato il progetto di raddoppio, come invece qualcuno, maldestramente e per fini puramente politici, aveva voluto far intendere.

Speriamo adesso che si possa rapidamente proseguire con gli adempimenti successivi – ha ancora commentato il parlamentare>>.

“Il Governo nazionale – ha dato manforte Faraone – va avanti sulla strada dell’investimento, crediamo che solo tramite queste la Sicilia e il mezzogiorno possano raggiungere livelli di sviluppo pari a quelli europei”.




Ed è proprio questo il punto: i fondi europei. Per lo specifico progetto di raddoppio il termine ultimo è il 31 marzo entro il quale deve essere approvato dal Cipe il progetto. La perplessità sono appunto i tempi, mancano 15 giorni e la documentazione è bloccata dal 2 febbraio al consiglio superiore dei lavori pubblici che deve ancora esitarla. Il ministero delle infrastrutture ha consegnato il progetto con un anno di ritardo ed è partita una corsa contro il tempo. Secondo quanto ha riferito Iano Gurrieri, del Comitato Ristretto della Ragusa – Catania, il Ministero delle Infrastrutture starebbe prendendo accordi con l’Unione Europea per inserire una clausola con la quale viene chiesta la proroga dei termini di scadenza dell’approvazione del progetto. Tuttavia a farsi da garante – secondo quanto ha dichiarato il sindaco di Catania, Enzo Bianco – è l’attuale presidente del consiglio Paolo Gentiloni, che è a fine mandato e alla prese con la riorganizzazione del partito e della fase di consultazione per la formazione del governo.

Non ci sono riusciti in 5 anni, magari lo faranno in 15 giorni. La perplessità di Iano Gurrieri è la notizia della firma di Padoan che è un atto secondario rispetto alle priorità che sono i due iter che devono ancora essere superati: consiglio superiore dei lavori pubblici e Cipe.

<<Questa firma è un provvedimento complementare ma non risolve i problemi >>, ha commentato Gurrieri.

Si sta aspettando la riconvocazione dei sindaci per il parere al consiglio che è l’atto propedeutico al Cipe.

La clessidra ci ricorda che troppo tempo è già stato perso.

Viviana Sammito