Dieci imprenditori vanno a processo per una presunta truffa all’Unione Europea per oltre mezzo milione di euro.

Si tratta di titolari di aziende agricole di Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica, Ragusa, Comiso, Santa Croce Camerina e Palazzolo Acreide, accusati in concorso di truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Vincenzo Zaccaria, titolare di una società concessionaria di macchine agricole, Giuseppe Ruta, Antonio Maltese, Salvatore Gurrieri, Paolo Pirruccio, Mario Caligiore, Orazio Carpenzano, Giuseppe Di Martino, Giovanni La Cognata e Giorgio Lasagna, difesi tra gli altri dagli avvocati, Salvatore Campanella, Luigi Carpenzano, Vincenzo Iozzia e Salvatore Poidomani, che tra il 2005 ed il 2007 avrebbero indotto in errore l’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ragusa, a cui presentavano domanda di contributi FEOGA concessi attraverso un progetto POR Sicilia 2000/2006 che finanziava l’acquisto di attrezzature e mezzi per l’agricoltura. Secondo l’accusa, con le false attestazioni.

Acquistavano, ad esempio, un trattore che pagavano con assegni e i documenti fiscali relativi alla vendita venivano emessi solo dopo che la richiesta era stata finanziata. Sarebbe stata, dunque, simulata la vendita in epoca successiva a quella del decreto di concessione dei contributi, atteso che gli acquisti effettuati prima della domanda non potevano essere ammessi. Fu la Guardia di Finanza ad indagare a seguito della segnalazione dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, i cui funzionari si erano insospettiti perchè i beneficiari dei contributi si erano rivolti tutti ad una stessa ditta, quella di Zaccaria. In origine gli indagati erano molti di più ma diversi sono già fuori perchè precedentemente scagionati o i o perchè il loro procedimento si è concluso davanti al Gup.

I dieci imputati compariranno davanti ai giudici del dibattimento in dicembre.

 

Fonte: rtm.it