Tratto da La Sicilia del 24 dicembre

di Carmelo Riccotti La Rocca

L’assenza dell’amministrazione comunale e dei consiglieri, a partire dalla presidente Quintilia Celestri, è stata pesante, eccome se lo è stata. Fino all’ultimo momento il presidente della Fondazione, Giovanni Circiù ha sperato in una apparizione almeno del sindaco Roberto Ammatuna atteso, come gli altri amministratori, nel tavolo dei relatori, ma nessuno si è fatto vivo, così il presidente della fondazione Iolanda e Francesco Circiu’ non ha saputo trattenere la rabbia che cova dentro oramai da giorni. “La fondazione – ha dichiarato- rimarrà a Pozzallo, ma non so se farò la stessa cosa per il progetto del centro polifunzionale”. Questa l’affermazione piena di rammarico e delusione di Giovanni Circiù (nella foto)che da cinque anni lavora ad un progetto importante per il terzo settore e ieri ha voluto raccontare tutta la vicenda di un percorso che di certo non è stato in discesa. Il progetto della fondazione Ciurciu’ si fonda su tre macro aree: una parte fondata sul  turismo assistito e volto ad accogliere in una struttura ricettiva le persone affette da disabilità, un’altra area riguarda il “durante noi”, uno spazio dedicato a tutte quelle famiglie che nella propria abitazione hanno difficoltà ad assistere il proprio caro per carenze strutturali, nel centro potrebbero avere il supporto professionale di cui hanno bisogno. La terza macro area riguarda il “dopo di noi”, una necessità di tutte le famiglie che hanno  nel proprio nucleo una persona diversamente abile. Inizialmente il progetto era pensato solo all’interno dell’ex colonia marina di Pozzallo concessa alla fondazione, “ma ad un tratto – ha spiegato Ciurciu’- la sovrintendenza, dopo aver acquisito tutti i pareri favorevoli degli enti preposti e dopo aver dato essa stessa parere positivo, ha cambiato le carte in tavola in conferenza di servizi”. Così da quel momento il progetto è stato diviso in due ambienti separati, da una parte l’ex colonia e dall’altra un lotto già acquistato dalla stessa fondazione, previa interlocuzione con l’amministrazione, proprio dietro l’ex colonia. L’iter era oramai alla sua fase conclusiva con la delibera trasmessa dal comune al consiglio per la proposta di variante al piano regolatore della quale abbiamo già parlato ieri (leggi qui). Alle 3 di notte del 6 dicembre, data in cui all’ordine del giorno c’era proprio la delibera in questione, alla Pec del comune è arrivata la diffida firmata da 39 persone, residenti nell’area adiacente il lotto acquistato dalla fondazione, attraverso cui si chiede al consiglio di non procedere con la variante che deprezzerebbe il valore degli immobili. “Quello che mi ha fatto piu’ male – ha ribadito Ciurciu’- è sentirmi dire la sera in consiglio comunale che loro li i disabili non li vogliono e ho chiesto ad ognuno dei firmatari di prendere le distanze da quelle parole, ma nessuno lo ha fatto”. Grande sostenitore del progetto del centro polifunzionale per disabili l’ex sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna che per primo ha sposato l’idea della fondazione facendo una prima delibera e spingendo anche per l’acquisto del terreno. “Quanto riportato nella diffida – ha affermato l’ex sindaco che ha voluto portare la sua testimonianza durante l’incontro di ieri sera- non corrisponde a verità, da un punto di vista tecnico la pratica è stata ampiamente valutata”. Stesso parere per la promotrice dell’incontro Emanuela Russo, coordinatrice de “La Stele di Rosetta- secondo la quale Pozzallo non può perdere questa opportunità. L’assise però vuole un parere da parte del legale e dei tecnici del comune, questo quanto dichiarato dalla presidente del consiglio Celestri, assente ieri sera, ma alla quale abbiamo strappato una dichiarazione nella mattinata. “Riguardo il progetto del centro per disabili – ha dichiarato- Il Consiglio si è espresso e lo ha fatto in maniera molto chiara, non siamo contro la fondazione, personalmente stimo molto Cicrciù e ritengo molto valido il progetto, ma dobbiamo essere sicuri che da un punto di vista legale e tecnico tutto sia apposto, pechè non possiamo avallare qualcosa che possa sposare gli interessi di qualcuno, non sarebbe giusto. Ci siamo presi quindi del tempo perché le carte ci sono sembrate poco chiare, quindi ci sembra doveroso attendere le risposte del legale e del tecnico del comune. Noi siamo disposti a portare avanti un progetto senza scheletri e senza fare interessi di cittadini che vendono terreni o case, ma vogliamo che l’iter sia cristallino quindi i pareri sono fondamentali. Il progetto in questione necessita di una  modifica al piano regolatore che non è una cosa da nulla in un terreno che ha i suoi ma, se e perché”.

Lo sblocco dell’iter procedurale in consiglio comunale non avverrà sicuramente in tempi celeri. A rallentarlo infatti è la richiesta avanzata dal consiglio comunale di ricevere i pareri del legale e dei tecnici in merito al progetto del centro polifunzionale per disabili. Il problema principale è che il legale del comune è un componente della fondazione, quindi non potrà dare un parere, pertanto si deve cercare la consulenza di un legale esterno.