di Viviana Sammito

“Gela diventa il più grande polo di economia verde d’Italia e salva i posti di lavoro”.  Lo aveva promesso su Facebook e lo ha fatto, nella realtà.

“Le società Enimed, Irminio ed Edison, con sede in Sicilia, hanno manifestato l’intenzione di investire nell’isola 2,4 miliardi per creare settemila posti di lavoro. I progetti sono stati valutati positivamente dal Ministero”. Così il vicepresidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello ha iniziato ieri il suo intervento in aula all’Assemblea regionale siciliana, al posto del Governatore siciliano Rosario Crocetta, bloccato a Roma per motivi istituzionali. La Lo Bello ha chiarito che lo  <<Sblocca Italia>> dispone di concordare gli interventi con le Regioni, che non vanno solo ‘sentite'”: anche le piattaforme offshore vanno considerate società con sede in Sicilia, in modo che paghino qui i canoni e siano soggetti alla nostra fiscalità. L’accordo è stato firmato alla presenza del ministro Guidi. Questo è un precedente importante: chi produce in Sicilia deve pagare in Sicilia”.

Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha lanciato un monito a chi non interessa l’oro nero e che,  infischiandosene della tutela dei lavoratori,  ritengono  più “etica” la battaglia per salvare l’ambiente. “Quale Regione, quale Stato al mondo ha il petrolio e non lo vende? O siamo diventati tutti pazzi?”…  –  ha domandato Crocetta – . L’Eni, inoltre, si è impegnata a creare la sede dell’azienda estrattiva in Sicilia, in modo da pagare qui le tasse. Insomma, questo accordo complessivamente non vale meno di 500 milioni di euro e produce 6.500 occupati. Un risultato incredibile per la nostra economia”.

Intanto da marzo scorso la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa non è stata ferma a girarsi i pollici.

rosalba panviniCosì Rosalba Panvini, il numero uno, chiarisce che la società Irminio SRL ha presentato la richiesta di autorizzazione, almeno sei mesi fa,  per l’attività esplorativa del petrolio. La Panvini ha approvato l’atto per le perforazioni di idrocarburi da parte dell´Irminio SRL. Ora la palla (o la patata bollente) passa al comune.  E’ la stessa Panvini a chiarire i termini e  le condizioni contenuti nell’atto e le motivazioni che hanno dato parere favorevole all’attività.  A beneficio di chi forse non conosce molto bene questa realtà, affidandosi ai comunicati stampa con contenuti di protesta dei politici e degli ambientalisti. Rosalba Panvini, che non ha certamente interessi a fare politica,  ideologia (o dietrologia) o, peggio, a fare soldi, spiega perché si dà il via alle trivellazioni. Della Panvini ci si può “fidare”: è una funzionaria che si occupa di tutela paesaggistica e non potrebbe remare contro. La Sovrintendente ha dimostrato, nel rilascio dei pareri, di essere una donna e una professionista anche molto prudente.

D: Dott.ssa Panvini qual è la zona interessata dalla ricerca da parte dell’Irminio?

R: Buglia- sottana, in territorio di Ragusa, area  di livello 2 del piano paesaggistico ed ad oltre 500 metri di distanza dalla sponda del fiume.

D: Le motivazioni a favore delle perforazioni?

R: L’attività per la quale abbiamo espresso parere positivo non è negata nelle zone di livello 2, anche perché si tratta in questo momento di un’attività esplorativa di ricerca: fare perforazione per vedere se c’è il petrolio.  Noi ci siamo espressi sull’aspetto paesaggistico, cioè se c’è un impatto con il paesaggio; l’impatto non c’è perché si tratta di strutture precarie, oggi ci sono e dopo l’esplorazione verranno tolte. Per la parte ambientale invece si è già espresso positivamente sulla fattibilità dell’opera l’assessorato Territorio ed Ambiente che ha rilasciato la VAS (valutazione ambientale strategica).

Oltretutto la legge regionale 71/78 , all’articolo  22 recita che <<nelle aree verde agricole, come quella in questione,  è consentita l’attività agricola, zootecnica, industriale di trasformazione delle risorse naturali>>  e il petrolio è risorsa naturale, motivo per cui non avremmo fatto mai un parere illegittimo nell’emissione del parere. Questa è la nostra procedura. Noi siamo sottoposti al vaglio di un controllore, che è l’assessorato, il quale potrebbe dire: << avete sbagliato>> ma noi,  anche in questo caso, abbiamo presentato una richiesta di parere preventivo  in assessorato, il quale ha dato un sopporto positivo alla nostra procedura.

D: Qual è adesso l’iter?

R: Il comune di Ragusa deve esprimersi: se questo comporta una variante agli strumenti urbanistici. Ma no ne comporta varianti perché verde agricolo è e verde agricolo resta. Mica devono costruire un’autostrada!

D: Se la società trova il petrolio in quella zona?

R: Ci vuole un’altra autorizzazione. Nella ipotesi, se ci dovesse essere il petrolio,  sempre l’articolo 22 dice che è consentito l’insediamento industriale per attività zootecniche, agricole, e di trasformazione delle risorse naturali purchè non ci sia un numero di impiegati o operatori superiori a 20 persone. Nel caso in questione le persone coinvolte, ci siamo occupati anche di questo,  sono 5 unità al massimo, per cui mi dica lei dove abbiamo potuto peccare!

 

La Sovrintendente Panvini, con questa chiosa, ha già dato una risposta a chi intende fare <<ostruzionismo>> e bloccare le trivellazioni e con una spiegazione chiara e corretta della procedura. Adesso il comune di Ragusa, come detto, dovrà esprimersi e viste le conclusioni della Sovrintendenza non dovrebbero esserci paletti, se non di natura politica. La società Irminio SRL, ad onor del vero,  finanzia il comune con le royalties: contribuendo alla ricchezza della città. La realizzazione dei parcheggi sotto la sede della Poste Italiane, dirimpetto al comune, ne è solo un piccolo esempio.