luogo omicidio bambinoluogo omicidio bambinoLoris è stato strangolato con le fascette plastificate che utilizzano gli elettricisti. si tratta di fascette che una volta stretti non si possono più riaprire se non tagliandoli. E proprio un mazzo di fascette, compatibili con quelle usate per il delitto, era stato consegnato alla maestra di suo figlio da Veronica Panarello. Un particolare che ha colpito l’insegnante, e che avrebbe quindi raccontato il fatto alla polizia.

La mamma di Andrea Loris avrebbe consegnato le fascette che Loris aveva “usato per un compito di scienze” all’insegnante quando era andata a farle le condoglianze. La maestra però ha subito dato il materiale agli investigatori poiché non è mai appartenuto alla scuola. Sequestrate dalla casa della madre anche delle forbici.

“Secondo quanto mi hanno raccontato le maestre, la mamma di Loris quando sono andate a trovarla per farle le condoglianze ha consegnato loro delle fascette per farle vedere” perché avrebbero fatto parte di un lavoro non concluso a scuola. Lo afferma la preside della Falcone-Borsellino di Santa Croce Camerina, Giovanna Campo, che aggiunge: “escludo che a scuola siano state chieste fascette, sono oggetti pericolosi e nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto”. 

“Il papà di Loris, su pressioni della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe proprio il giorno in cui era scomparso” – afferma una maestra. “Noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori”.

Le indagini sull’omicidio del bambino proseguono quindi senza sosta. Dopo l’incidente probatorio di ieri, durante il quale è stato compiuto in auto lo stesso percorso che la madre del piccolo afferma di aver fatto il giorno della morte del figlio, è stato sequestrato del materiale a casa, durante una nuova perquisizione, tra cui le forbici.

Ci si attende molto anche dall’esame delle tracce di Dna trovate sotto le unghie della vittima. Forse, sperano gli inquirenti, nel tentativo di difendersi il bambino potrebbe aver graffiato il suo assassino. Veronica Panarello dovrà comunque tornare in questura. Qualcosa non convince del tutto gli inquirenti.

Forse la donna voleva far sparire l’arma del delitto, ovvero, il pacco delle fascette consegnandolo alle maestre?