veronica panarello 2E’ tornata in carcere ad Agrigento,  ieri in tarda serata, Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del figlio, Andrea Loris Strival , trovato morto il 29 ottobre scorso in un canalone a Santa Croce Camerina. La donna ieri è tornata sul luogo del ritrovamento del cadavere per recuperare lo zaino del piccolo ma l’esito è negativo. Intanto, come già abbiamo anticipato ieri,  la Panarello ha reso agli inquirenti una nuova versione dei fatti.

Non ha ammesso di avere ucciso il figlio ma solo di avere occultato il cadavere: Loris si è ucciso solo, ha raccontato ad un anno dai fatti,  Veronica Panarello, la madre della vittima accusata dell’omicidio e di avere nascosto il corpo nel canalone di c.da Vecchio Mulino, il 29 novembre scorso. Una nuova ricostruzione è stata riferita dalla donna, che il 20 novembre apparirà davanti al Gup del tribunale di Ragusa, Andrea Reale, per l’udienza preliminare di rinvio a giudizio. Una versione che presenta dei punti ancora oscuri: il bambino si sarebbe strozzato giocando con le fascette, anche se la donna dovrà spiegare se gliele ha strette lei, le altre ai polsi. Era sotto choc e spaventata della reazione del marito perché Loris non era andato a scuola e perché lei lo aveva lasciato a casa solo, e quindi è stato conveniente, secondo la Panarello, caricare il corpo in auto e buttarlo nel canalone, simulando un omicidio a seguito di violenza sessuale. Il bambino era stato cambiato di abiti e aveva le mutande abbassate. Perché per tutto questo tempo lei ha gridato dal carcere che, una volta libera, avrebbe trovato lei l’assassino di suo figlio?  Perché non lo ha raccontato prima? Perché, fino alla sera, quando Orazio Fidone, conosciuto come il cacciatore, ha rinvenuto il corpo, lei ha inscenato la scomparsa del figlio, finanche depistando le indagini? La Panarello, la mattina del 29 novembre, perché dopo avere accompagnato il figlio piccolo alla ludoteca torna a casa da Loris se doveva andare al corso di cucina e perché entra l’auto nel garage? Non regge neanche la tesi che ha fatto ingresso nella cantina per prendere un passeggino da prestare all’amica, perché questa stessa ha smentito. La Panarello aveva premeditato il destino di suo figlio?  Loris, definito sveglio e bravo a scuola, avrebbe mai potuto giocare con delle fascette fino a stringersele al collo, senza capirne il rischio?

Mancano ancora due quesiti sul caso Loris, che probabilmente troveranno una risposta,  o forse no: chi l’ha ucciso e perché. Manca la prova regina ma l’imputata, a due giorni dall’udienza, ha  fatto passi avanti: ha ammesso di avere occultato il cadavere ma soprattutto di essersi inventata tutto in tutto questo tempo. Dello zaino che lei diceva di saper trovare, fino a ieri durante il sopralluogo con le forze dell’Ordine, nella zona tra il canalone e il castello di Donnafugata, non esiste traccia.

Oggi questo poco importa ormai, ma lei continua a tenere tutti con il fiato sospeso. In attesa di nuove rivelazioni.

Viviana Sammito