stival processoVeronica ha voluto colpire Andrea per potersi discolpare perché era l’unica persona che frequentava quella casa, in qualità di nonno. Questa è la chiave di lettura del legale del suocero della Panarello che ha fornito nel corso della sua relazione per dare una spiegazione alla chiamata in correità nel delitto e nell’occultamento del cadavere da parte di Veronica Panarello nei confronti di Andrea Stival.

<<Il movente è da ricercare nel rapporto conflittuale tra figlio e madre>>, ha ribadito Francesco Biazzo il quale poi ha chiesto la trasmissione degli atti per il reato di calunnia nei confronti della Panarello. Ed è stato in questo attimo che lei con tono di sfida ha gridato in aula: “Denunciatemi pure. Io riferirò questa verità fino alla fine”. Il legale di Andrea Stival si è rimesso poi alla valutazione equitativa del giudice per quantificare l’ammontare del danno morale. Il movente dunque per Biazzo è il rapporto distorto, per Scrofani, legale del papà di Lorys è irrilevante, per Villardita, legale di Veronica Panarello, il motivo del delitto è uno dei più importanti punti chiave della sua arringa. Sfrutterà il termine “plausibile”, utilizzato dall’accusa, per potenziarlo fino a farlo diventare un movente accertato, anche se nessuno ha le prove. Il penalista, in due ore e mezza, ha garantito che porterà gli esiti della consulenza video forense in riferimento alla presunta sagoma nell’auto della Panarello; sulla perizia psichiatrica che rivela un disturbo istrionico bipolare dipendente che causa, secondo i periti, un’alterazione dei comportamento.

Per i consulenti del Gup, l‘imputata è invece, capace di intendere e volere. Altro punto si cui farà riferimento Villardita è l’arma del delitto: ribadirà che si tratta di un cavo usb e non di fascette elettriche, come invece sostiene l’accusa.

Domani l’udienza è prevista alle 10,30: l’ultima delle parti in causa, poi ci sarà la possibilità delle contro repliche prima della sentenza del giudice, Andrea Reale.

Viviana Sammito