omicidio loris notte pretura (15)Veronica Panarello ha trascorso la sua prima notte in carcere, in piazza Lanza, a Catania esprimendo la volontà di stare sola. La donna è stata ristretta in una cella di isolamento, come da prassi, ma anche a tutela della sua incolumità perché le detenute sono pronte anche ad aggredirla, dopo avere appreso il reato contestato alla donna. I bambini non si toccano, assassina, hanno gridato.  E’ stata accolta ieri sera con insulti davanti al carcere di piazza Lanza a Catania Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il proprio figliolo, Andrea Loris, con modalità di elevata efferatezza e sorprendente cinismo”: così scrivono i pm di Ragusa nel decreto di fermo indicando i “gravi indizi di colpevolezza” nei confronti della donna.

I pm di Ragusa scrivono inoltre che Veronica Panarello avrebbe provocato la morte di Loris per soffocamento “aggredendolo mediante azione di strangolamento portata con l’uso di una fascetta stringicavo in plastica”. In seguito a questa precisazione alla donna viene contestata anche l’aggravante della crudeltà, oltre che del legame di parentela. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa  Claudio Maggioni andrà nel carcere del capoluogo etneo entro venerdì per l’interrogatorio di garanzia.

La Procura di Ragusa deposita oggi nella segreteria del giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida e la contemporanea emissione di custodia cautelare in carcere nei confronti di Veronica Panarello. La convalida dovrà essere emessa entro 48 ore da oggi.

La donna rimane ferma nella sua ricostruzione e non fornisce alcun nuovo indizio di quella giornata di sabato 29 novembre. Emergono però nuove contraddizioni: la donna ha detto di non conoscere la zona del Mulino ed invece in un’intercettazione tra la madre di questa e la sorella Lina emerge che le due da piccole andavano a giocare in quel luogo e a raccogliere l’acqua al mulino. Quel sabato pomeriggio Veronica si è fatta accompagnare dai carabinieri a Comiso nell’abitazione della madre chiedendole dove ha  nascosto Loris. Poi i militari dell’Arma hanno chiesto di effettuare un sopralluogo nella sua abitazione a Santa Croce ma non è stato possibile perché Veronica non trovava le chiavi. Troppi atteggiamenti ambigui da parte della donna.

E il marito Davide Stival, ha già emesso la sua sentenza: “Allora è stata davvero lei…”. Lui che ha saputo della morte del figlio mentre era in trasferta di lavoro via Facebook, e non dalla viva voce della moglie al telefono, sembra essersi convinto della sua colpevolezza. E mormora: “Ora lasciatemi solo, devo riflettere”. Aveva scelto di credere a Veronica, ora non più”.  “E’ stata lei, tenetemela lontana, io sono il padre di Loris, rivoglio mio figlio, il mio bambino”, ripete Davide allontanandosi verso casa. Veronica deve solo dire il perché e poi può morire ha concluso davide. Perché è il movente dell’omicidio il pezzo che manca.

Rimane indagato per atto dovuto Orazio Fidone, come rimangono sequestrati i suoi beni: auto e la casa di campagna.

Il corpo di Loris rimarrà ancora nella camera mortuaria a Ragusa, per ulteriori accertamenti. O sull’ipotesi degli abusi pregressi o per rilevare altre tracce di dna.

Le fascette rinvenute vicino al mulino non sono state sequestrare. Queste e gli slip sono stati catalogati come oggetti utilizzati per depistare le indagini.

 Viviana Sammito