La protesta dei Forconi sta raggiungendo livelli impressionanti,  grazie soprattutto al web la movimentazione sta assumendo proporzioni immense che fanno presagire a un momento che segnerà in maniera indelebile la storia di questa Regione.

Qualcuno però sta cominciando a lamentare i disagi che la protesta sta provocando agli stessi siciliani, con il gasolio che non si trova e i beni di necessità che cominciano a scarseggiare nei supermercati. Forse è vero che così si rischia di emulare il cane che si morde la coda, cioè di girare e rigirare, ma alla fine farsi del male da soli. Non riteniamo infatti giusto che una mamma, oggi,  si trovi impossibilitata a comprare ad esempio il latte per i propri bambini, oppure il pane.

D’altronde ormai è sotto gli occhi di tutti il disinteresse generale delle istituzioni e dei media nazionali, prendendo ad esempio il Tg 5 delle 13 di oggi (18 Gennaio), si è parlato prima e di più della protesta dei taxisti  che minacciano di bloccare Roma, mentre della imponente mobilitazione siciliana se ne parla sempre troppo poco.  Una delle ipotesi è che la protesta potrebbe esaurirsi presto per logoramento degli stessi siciliani e che tra qualche giorno tutto ritorni alla normalità senza lasciare segni nell’azione di governo sia esso regionale che nazionale. E allora che fare?

Non è sicuramente bello fomentare una protesta e non è nostra intenzione farlo, ma da siciliani ci sentiamo  coinvolti dall’iniziativa che rivendica delle giuste pretese. Ricordiamo che tanti politici hanno fatto fortuna grazie alla campagna per la defiscalizzazione, ma alla fine nessuno mai ha portato realmente avanti il discorso; è giusto continuare a sopportare tutto questo?

Oggi come non mai i siciliani hanno alzato la testa e stanno dimostrando di essere un popolo finalmente unito per un obiettivo, si tratta di un evento senza precedenti che merita un grande risalto mediatico. E allora, se i media si occupano solo marginalmente della vicenda, se le istituzioni non danno valore alla protesta e se il rischio è che tutto finisca in una bolla di sapone, non si potrebbe spostare la protesta nella Capitale?

Magari qualcuno se ne accorgerà.

Carmelo Riccotti La Rocca  / Giovanni Giannone