Esce in questi giorni nelle librerie l’atteso romanzo di Nicola Colombo, Il tempo e le storie di Hugo, pubblicato da Operaincerta editore.

Già segretario della Camera del Lavoro di Modica e di Ragusa, una passione per la scrittura che risale ai giovanili stage formativi all’Ansa di Palermo, a «La Sicilia» di Catania e al «Piccolo» di Trieste, Nicola Colombo ha narrato, nei suoi romanzi, storie di mare, di vite arenate, di rotte perdute, di amori lasciati e non ritrovati, di personaggi leggendari e luoghi straordinari. E lo ha fatto con uno stile felicissimo, maturato nella consuetudine con la lettura di autori amati quali Pavese, Tabucchi, Consolo, Borges, Pratt, Allende. Tra i suoi romanzi, si ricordano Il paese delle stelle (1998); L’acqua e il sale di Pinò e altre storie di mare, di costa e d’amore (2011); La prima vera estate (2013); I traslochi delle passioni (2015); L’ultimo viaggio del marinaio fantasma (2016); L’amore nella notte dei falò e altre storie di mare e di costa ritrovate (2017).




Il protagonista e, per larghi tratti, l’io narrante del suo nuovo sorprendente romanzo è il nostromo Hugo, letto alla francese con l’acca davanti e l’accento sulla o. Ormai inchiodato su una sedia a rotelle per un incidente su una nave che ne ha paralizzato le gambe ma non intaccato la memoria, Hugo trascorre

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