Ricorso al Tribunale del Riesame di Catania presentato ieri mattina dagli avvocato Franco Drago e Raffaele Rossino, difensori di Massimo La Terra, lo sciclitano di 41 anni, ritenuto il presunto uxoricida che avrebbe ucciso la moglie, Rosetta Trovato, di 38 anni, nella loro casa di Via Simeto. I due legali continuano a ribadire l’insussistenza dei presupposti di carcerazione giacchè non ci sarebbero gli indizi di colpevolezza nei confronti del assistito. A giorni, dunque, sarà fissata l’udienza durante la quale Drago e Rossino chiederanno la remissione in libertà di La Terra ritenendolo estraneo ai fatti, come lo stesso interessato ha sottolineato durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica. Dopo essere comparso davanti al magistrato modicano, i suoi difensori avevano ritenuto che non sussistevano elementi per la convalida del fermo e nemmeno i presupposti per applicare la misura cautelare che poi ci sono stati tanto da trasformare il fermo in arresto. Massimo La Terra, rinchiuso nel carcere di Modica Alta dallo scorso 15 gennaio, continua a proclamarsi innocente. Elementi importanti nell’ambito dell’inchiesta potrebbero emergere da quanto ha dichiarato la figlia quindicenne della coppia, una studentessa, che, dopo l’omicidio è stata affidata ai suoi padrini. Importanti saranno anche gli esiti dell’esame autoptico eseguito due giorni dopo la tragedia dal medico legale Francesco Coco. Ma di questo si dovranno attendere i novanta giorni che gli sono stati concessi.

                                                                                                                  Fonte RTM