I Carabinieri della Compagnia di Modica hanno effettuato in data 24.07.2012 un servizio straordinario di controllo del territorio che ha interessato soprattutto la zona rivierasca della giurisdizione.

Nel corso del servizio, durante il quale si è proceduto ad implementare i controlli a scopo preventivo sulla circolazione stradale, i Carabinieri hanno anche dato esecuzione a due Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Modica.

La prima delle due Ordinanze ha interessato SESTA Giuseppe, 33enne pregiudicato netino, resosi responsabile sul territorio di Ispica della cosiddetta “truffa dello specchietto”.

Le indagini della Stazione di Ispica hanno infatti permesso di appurare che il SESTA, nel maggio scorso, aveva simulato la collisione con un utente della strada allo scopo di ottenere un ingiusto risarcimento per il danno fittiziamente lamentato al proprio veicolo. Scoperto dai Carabinieri della locale Stazione, il pregiudicato netino si era dato a precipitosa fuga alla guida della sua vettura causando sinistri stradali per i quali ometteva di prestare soccorso nell’intento di sottrarsi alla cattura da parte dei militari dell’Arma. In quel frangente il truffatore netino riusciva a far perdere le proprie tracce, ma le indagini condotte dai Carabinieri di Ispica hanno permesso di identificare il SESTA e di deferirlo in stato di libertà per tentata truffa aggravata, resistenza aggravata a pubblico ufficiale e omissione di soccorso.

Il GIP del Tribunale di Modica, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, e alla luce della richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Modica, ha emesso l’Ordinanza di Custodia Cautelare degli arresti domiciliari per il pregiudicato netino.

L’altra Ordinanza ha colpito invece PJECI Ergys, 26enne albanese residente a Scicli, resosi responsabile di tentata estorsione aggravata, detenzione e porto abusivo di coltello di genere vietato e atti persecutori aggravati continuati. Il giovane albanese infatti ha tentato di farsi corrispondere ingiustamente una somma di denaro a titolo estorsivo da due coniugi titolari di noti esercizi commerciali operanti nella cittadina barocca. A tale fine l’arrestato ha persino utilizzato un coltello per minacciare i predetti commercianti di ingiusto danno nel caso non fossero state assecondate le sue richieste illecite. Inoltre, il PJECI ha tenuto una condotta tale da ingenerare paura ed ansia e condizionare le abitudini di vita delle figlie dei predetti coniugi, sempre allo scopo di convincerli a corrispondergli la somma richiesta. Per tali motivi il GIP, su richiesta della Procura di Modica e concordando con le indagini condotte dai Carabinieri della Tenenza di Scicli, ha emesso un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per il giovane albanese. Catturato dai Carabinieri, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Modica a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che nei prossimi giorni lo sottoporrà al rituale interrogatorio di garanzia.