Mancata solidarietà al giornalista minacciato, dura nota di Scicli Bene Comune: “Cosa si nasconde dietro questo comportamento?”
- 1 Agosto 2018 - 11:22
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Dopo le dichiarazioni del giornalista Franco Causarano, rilasciate ieri in una intervista televisiva, oggi è Scicli Bene Comune, che senza peli sulla lingua attacca l’Amministrazione Comunale e il Consiglio Comunale. L’argomento in questione è la mancata solidarietà al giornalista Carmelo Riccotti La Rocca.
Il Prof. Causarano ieri diceva del Consiglio Comunale, che aveva assunto un comportamento assurdo sulla vicenda.
Ora in una nota stampa, SBC torna a parlare dell’aggressione subita dal giornalista Carmelo Riccotti La Rocca e dell’assurdo silenzio del Sindaco Enzo Giannone e dei componenti della sua giunta: Caterina Riccotti, Giorgio Vindigni, Lino Carpino e Viviana Pitrolo. Parole pesanti quelle scritte in un documento a firma di SBC “Per la prima volta nella storia della nostra città è stato pertanto compiuto un gravissimo abuso politico. Perché? Cosa si nasconde dietro questo atto incomprensibile?”
Ma ecco qui di seguito il documento.
“A Scicli un Giornalista viene aggredito e dopo venti giorni di rinvii e silenzi da parte delle istituzioni il Consiglio comunale vota – assurdamente – per dibattere il punto a porte chiuse contro il parere del Segretario comunale. Per la per la prima volta nella storia della nostra città è stato pertanto compiuto un gravissimo abuso politico. Perché? Cosa si nasconde dietro questo atto incomprensibile? Il punto, è bene ricordarlo, era stato messo all’ordine del giorno dalla Consigliera Resi Iurato, di Scicli Bene Comune, contro la quale si sono scagliati gli strali dei consiglieri, una volta sentitisi “protetti” dalla esclusione del pubblico dalla sala. Accanto alla Iurato sono intervenuti – è doveroso citarlo – l’altro consigliere del Movimento Scicli Bene Comune Bruno Mirabella e la consigliera Concetta Morana, del M5S.
Rimane comunque inspiegabile il perché si sia arrivati a tanto, se si pensa che sarebbe stata risolutiva, da parte dell’amministrazione, una dichiarazione semplice e stringata, di pochissime righe, anche generiche, pubblicata il giorno dopo i fatti, avvenuti nell’ormai lontano 4 luglio scorso. Una dichiarazione alla portata di chiunque non sia affetto da grave analfabetismo politico.
Ma il silenzio tenuto in queste circostanze è il medesimo che da tempo soffoca la città di Scicli, una città nella quale il primo cittadino diserta da mesi il Consiglio Comunale né firma delibere in Giunta, e dove chi lo attornia non è stato e non è capace di consigliarlo per il meglio.
Scicli è una città gravemente colpita da più inefficienze, dai frantumi di canne per la seconda estate abbandonati fra le sabbie delle spiagge, ai siti culturali chiusi, anch’essi per il secondo anno, alla triste posizione di ultima in classifica per la differenziata in provincia, alla non meno triste posizione di alta classifica per il consumo di suolo. E i cittadini “ricambiano”, mostrando fiducia zero in questa amministrazione non presentando progetti di Democrazia partecipata, non avanzando proposte di Patti di Collaborazione, non facendosi avanti in occasione delle elezioni delle Consulte delle Borgate.
Alle porte del Municipio di Scicli si trova il commissario ad acta per il bilancio; mentre, e contrariamente ai proclami che hanno caratterizzato la battaglia elettorale, i cittadini dovranno comunque assoggettarsi ad un piano di riequilibrio che li martirizzerà per anni.
Sul versante del contrasto comunale all’impianto ACIF, autorizzato nelle campagne di contrada Cuturi dalla Regione Siciliana con atti ricolmi di falsità, è grave la situazione di passività mostrata dal Comune, con controlli rari e del tutto inefficaci; mentre, è bene sottolineare, ben diversamente dal Comune di Scicli altri enti territoriali hanno effettuato controlli e denunce con alta tempestività.
Valutando tutte queste gravissime inefficienze, si può concludere come l’incapacità di esprimere una qualunque forma di solidarietà ad un giornalista sia stata soltanto la punta di un comportamento il cui effetto è quello di trascinare la città al baratro.
Noi temiamo che altro e di peggio possa emergere e chiediamo con forza al Sindaco, alla Giunta, ad una maggioranza silente e passiva un ripensamento, un atto di resipiscenza, un riappropriarsi di coraggio e di responsabilità al solo ed esclusivo beneficio di una Città abbandonata. E chiediamo alla parte sana della Città, alle Associazioni e ai gruppi attivi della Società Civile di compiere uno sforzo, di non tirarsi indietro e di sostenere se non altro offrendo le proprie idee a un governo di città ormai in perenne e pesante affanno, avendo per unico fine il Bene Comune”