Un anfiteatro stracolmo ha accolto ieri sera la divertente rappresentazione teatrale dall’esuberante titolo “Pazze” in scena al Teatro Xenia al Marsa Siclà nell’ambito della rassegna teatrale estiva “La giara e il gelsomino”.

Tre interpreti d’eccezione hanno “indossato” i panni di più personaggi femminili offrendo uno sguardo ironico sulla vita di tutti i giorni. Sono state Caterina Casini, Ivana Monti e Lucia Poli le tre attrici che hanno ammaliato il pubblico della rassegna diretta da Carlo Cartier. Hanno raccontato delle storie, storie di tutti i giorni, in parte forzatamente esasperate e frutto di un mondo che punta tutto sull’immagine e sulla pubblicità, ma al tempo stesso pronte a vivere nuove ricerche e nuovi traguardi. Un omaggio alle donne e alle loro tante vite, in ogni sfaccettatura, da quelle positive a quelle negative e così via. Caterina Casini ha iniziato la sua interpretazione proponendo al pubblico una donna annoiata, disinteressata, amorfa rispetto a quel che la vita le offre, pronta ad inseguire stimoli e mode del momento, ma retando sempre con un pugno di mosche in mano.

Divertente e originale l’interpretazione della Casini per gli altri suoi interventi quando si trasforma in “Regina”, giocando molto sugli equivoci e i doppi sensi legati alla carta igienica dell’omonima marca, e quando diventa la badante straniera che, al posto dei familiari disinteressati, vive con “nono”, il nonno, fino a sposarselo. Sorprendente Lucia Poli che inizia la sua presenza in scena diventando una “topastra” che deve fare i conti con l’uomo e il suo delirio di onnipotenza schiaccia tutto e tutti. E dopo aver riempito il mondo di liquami, l’uomo imputa agli abitanti delle fogne la colpa di nuotarci in mezzo. Una visione parziale che tende a discolpare le proprie colpe sull’inquinamento. Una visione a cui spesso sono purtroppo abituate le donne, colpevolizzate troppo spesso dagli uomini. Pieno di riflessione, ma comunque sempre divertente il secondo intervento della Poli che si è cimentata in un confronto continuo degli atteggiamenti negativi che gli umani mettono in atto fregandosene del mondo e della natura, come fossero costretti a stare, come accade per i polli in batteria, all’interno di gabbie comportamentali.

L’ultima parte dello spettacolo viene cavalcato da Ivana Monti che diventa prima un’insolita Penelope, una donna sempre in attesa del suo uomo, giornalista televisivo in giro per il mondo a cercare avventure e al tempo stesso disgrazie e poi si trasforma in Zazà. In quest’ultimo monologo teatrale la Monti prende in giro il mondo dello spettacolo, soprattutto il mondo del teatro, degli attori, l’avversione al colore viola, la dannata ipocrisia che c’è dietro le quinte, tra i camerini quando dietro ai sorrisi ci sono le critiche alle spalle. L’attrice, anche lei piena di doti interpretative, svela il suo talento anche nel canto intonando la celebre “Dove sta Zazà” accompagnata alla fisarmonica dalla bravissima Roberta Montisci che è stata la colonna sonora e il collante tra i vari monologhi. Sul finale in scena tutte e tre le attrici che hanno strappato grandi applausi al pubblico.

La rassegna, organizzata dall’associazione Vento, si prepara allo spettacolo di venerdì prossimo 10 agosto con “Ti vuoi mettere con me? L’amore al tempo delle mele” con la brava Michela Andreozzi. C’è attesa anche per lo spettacolo di giorno 17 agosto “Taddarite” con le esplosive Luana Rondinelli, Claudia Gusmano e Adriana Parrinello.