Quando teatro e letteratura fanno spettacolo. Questo è accaduto ieri sera in Via Mormina Penna per “Libri sotto un cielo di Stelle” con la presentazione dell’opera omnia di Ercole Patti che Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla hanno composto riesumando lo scrittore dai fondali di un ingiusto oblio mettendo insieme tutti i romanzi, i racconti, i report giornalistici e una documentazione fotografica per un totale di tremilaquattrocento pagine.

I due autori, nella rassegna di cui è direttore artistico il giornalista Marco Sammito, hanno conversato con la giornalista Franca Antoci de “La Sicilia” davanti ad un numeroso e attento pubblico.

Ma non si è risolto tutto qui. Alcuni stralci delle opere dello scrittore catanese (Attrici al microscopio, I Beatles, L’Uomo Maturo e Giovannino) sono state recitati da una coppia di attori formidabili e di antico lignaggio.

Il sodalizio artistico, presente anche nella vita, di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini ha creato una parentesi d’interpretazione teatrale di altissima resa, al pianoforte il giovane talento di Andrea Cannata, facendo della serata una commistione di letteratura e teatro di grande efficacia e suggestione.

Ercole Patti non fu molto attenzionato nell’epoca in cui scrisse i suoi capolavori: Un bellissimo Novembre (Mauro Bolognini ne fece un film in cui il tema della sensualità e della provocazione sessuale imperava sulla scena con Gina Lollobrigida e Gabriele Ferzetti protagonisti), La Cugina, Giovannino, Graziella, tutti ambientati nella Catania della sua epoca.

La presenza di una sensualità pervasiva nei suoi romanzi in un’epoca in cui imperava un bigottismo religioso e un’ipocrisia interessata e funzionale alla morale sociale di quei tempi lo hanno nei fatti emarginato come scrittore da evitare e da leggere per quelle generazioni dalle visioni limitate e dai comportamenti imposti.

L’operazione recupero fatta dalla coppia più letterata d’Italia rende giustizia ad uno scrittore la cui cifra sta nella facilità e semplicità di scrittura che oggi è lo strumento più difficile per raccontare.

Ercole Patti fu narratore, commediografo, giornalista, sceneggiatore, critico cinematografico e uno scrittore poliedrico. Luoghi dell’anima e metafora dell’universo, Catania e Roma, i due poli geografici del suo itinerario esistenziale e letterario, popolati da personaggi di accesa sensualità, ci restituiscono il variegato affresco di una stagione irripetibile, dagli anni venti a quelli del dopoguerra, del boom economico, della dolce vita, di cui è stato un protagonista di primo piano.

Con tono divertito, ironico, graffiante, Patti traccia ritratti eccentrici e gustosamente spietati, con una lente d’ingrandimento implacabile, di personaggi mitici di Hollywood come Liz Taylor e Richard Burton.

Ercole Patti, dedicatosi al giornalismo fin da giovane, è stato inviato speciale e collaboratore di autorevoli testate (“Gazzetta del Popolo”, “Il Messaggero”, “La Stampa”, “Corriere della Sera”), narratore prolifico, assiduo critico cinematografico.

Il suo primo successo letterario risale alla raccolta di elzeviri Quartieri alti. Godibilissimi i numerosi suoi racconti, romanzi (Giovannino, Un bellissimo novembre, Diario siciliano, Roma amara e dolce), testi teatrali e radiofonici, qui raccolti per la prima volta, che possiedono, con Montale, “l’arte di farsi leggere”.

Prossimo e ultimo appuntamento domenica 1 settembre ore 20,30 in Via Mormina Penna con “Non lasciamoli soli” di Alessandra Ziniti e Francesco Viviano (due grandi cronisti di “Repubblica”) che converseranno con Franco Causarano e Marco Causarano. Un report dai lager della Libia con i migranti in perenne attesa di fuggire con l’obiettivo di un futuro migliore.