Giuseppina Crescimone, 36 anni, nata a Roma, appartenente alla comunità dei “camminanti”, antico gruppo nomade italiano molto diffuso all’interno delle province di Siracusa, Roma e Milano è stata arrestata dai Carabinieri di Ispica.

La donna si era presentata ad una anziana di Ispica, dicendo di essere un medico dell’Azienda Sanitaria locale incaricato delle verifiche per la domanda di accompagnamento che era stata accolta in suo favore. Con questa banale scusa la Crescimone si era introdotta qualche giorno fa assieme ad una complice, all’interno dell’abitazione di una pensionata 81enne di Ispica  alla quale chiedevano di visionare, una dopo l’altra, due banconote da 50 euro con la scusa di doverne riportare il numero seriale sul blocchetto che il finto medico aveva portato con sé. Dopo aver riferito all’anziana vittima che le banconote non erano utili a perfezionare la pratica si sono fatte consegnare due catenine in oro giallo a maglia grossa con medaglione al fine, anche in questo caso, di riportarne il numero seriale lì impresso sulla sua pratica sanitaria.

A questo punto, mentre la Crescimone intratteneva la vittima in cucina, la complice si allontanava da loro con la scusa di dover ispezionare l’abitazione per stilare il relativo rapporto all’Asp e, approfittando di un attimo di distrazione dell’anziana donna che aveva lasciato incustoditi sia i gioielli sia le 2 banconote da 50 euro se ne appropriava fuggendo subito dopo insieme alla Crescimone.

Giuseppina Crescimone è stata identificata grazie alle parziali indicazioni fornite dall’anziana vittima ed alla successiva individuazione fotografica cui è stata sottoposta dai Carabinieri.

Nella tarda mattinata di ieri, a parziale conclusione di attività investigativa condotta con tempestività ed efficacia, i Carabinieri della Stazione di Ispica, su ordine della Procura della Repubblica di Modica si sono recati a Siracusa ed hanno arrestato la donna su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per Indagini Preliminari del tribunale di Modica. Accusata di furto aggravato, è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione. La sua complice è ricercata su tutto il territorio regionale. Le due donne sono sospettate di altri analoghi e numerosi furti con destrezza in danno di anziani avvenuti in provincia.