sindaco-ispica-fisioterapiaIl servizio di Fisiokinesiterapia ad Ispica deve essere riattivato. Lo hanno chiesto il sindaco Pierenzo Muraglie per primo, seguito dal presidente della commissione Sanità dell’Ars, Giuseppe Digiacomo e adesso anche la Cgil con una nota inviata ieri dalla Segretaria Generale dello SPI Roberta Malavasi, dal Segretario Provinciale della F.P. Cgil Salvatore Schembari e dal responsabile della Camera del Lavoro di Ispica Carmelo  Boncoraglio.

Il sindacato denuncia i continui disservizi nell’ambito dell’Azienda Sanitaria di Ragusa che, a distanza di tre mesi dalla sospensione  del servizio, a causa delle criticità strutture rilevate dai Nas, non è riuscita a trovare una soluzione in tempi brevi creando un danno al personale, che continua ad aprire la sede di Via Amendola senza prestare il servizio, e un doppio danno alla collettività. <<Soprattutto alle persone anziane – ha spiegato la segretaria dello Spi Cgil, Roberta Malavasi – che non possono subire il disagio di essere dirottate in altri comuni limitrofi>> .

La Cgil ha chiesto alla Direzione Generale dell’ASP di Ragusa di << onorare l’impegno assunto con comunicazione del 2 giugno scorso, quindi ad un mese e mezzo di distanza, in cui aveva dichiarato che avrebbe ricercato soluzioni alternative che avrebbero permesso di garantire la continuità del servizio per la popolazione di Ispica>>.

Ieri mattina l’Asp aveva fatto sapere con una delibera di volere individuare una sede attraverso un bando pubblico,  in attesa dell’espletamento della gara, è stato proposto ieri nel corso di un incontro di chiedere l’autorizzazione ai Nas di proseguire solo per qualche mese il servizio, per scongiurare altri disagi alla comunità. L’Asp non ha ritenuto idonea la sede individuata dall’amministrazione, che è ubicata nella stessa struttura di quella originaria e che costerebbe all’Asp 400 euro al mese.

Intanto il presidente della commissione Sanità, Giuseppe Digiacomo, ha preso già atto da tempo che a Ragusa la gestione della sanità è stata fallimentare ma si deve guardare avanti.

Viviana Sammito