di Viviana Sammito

alfano a ragusaIl ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è arrivato in prefettura con mezz’ora di ritardo rispetto all’orario fissato per la firma del protocollo d’intesa per la legalità sugli appalti. Si è subito reso disponibile a rilasciare l’intervista in riferimento ad una fotografia di una Sicilia che arranca, che è abbandonata e dove si nota, appena transiti in auto per le strade ed autostrade, il gap infrastrutturale tra nord e sud.

<<La ripresa della Sicilia, la ripresa del sud passa dalle infrastrutture  – ha dichiarato il capo del Viminale – . Noi abbiamo un obiettivo che è quello di puntare sul rinnovamento infrastrutturale della Sicilia. Non se ne può più di questo stato di cose. Io che sono ministro siciliano farò di questo compito una mia missione principale: infrastrutturazione siciliana  che ci metta al passo con il resto del paese>>.

alfano a ragusa 2alfano a ragusa 3Il ministro Alfano ha firmato il protocollo d’intesa, voluto dalle prefetture di Ragusa e Siracusa, i due territori dove insiste il tratto autostradale Siracusa –  Gela e dove sono in corso i lavori per la realizzazione dei lotti 6,7,8, da Rosolini fino a Modica. La firma è stata apposta anche dal presidente del Cas, Consorzio Autostrade Siciliane, Rosario Faraci e dal del raggruppamento d’Imprese (Condotte d’Acqua spa e Cosedil  spa) che ha vinto la gara d’appalto. Il patto consiste nel garantire trasparenza ed efficienza per la prosecuzione dei lavori che in nessun modo devono essere macchiati da infiltrazioni mafiose. Il protocollo è stato firmato per perseguire 10 obiettivi, tra i quali formare una cabina di regia per monitorare lo stato dei lavori e rafforzare i sistemi di controllo per scongiurare eventuali infiltrazioni di organizzazioni criminali che si vogliono contendere il territorio e gli appalti. Il protocollo garantisce anche un monitoraggio sulla manodopera, sui contratti di lavoro e controlla la tracciabilità dei fluissi finanziari, con il supporto di banche dati. Uno strumento per garantire la legalità in uno dei settori più a rischio infiltrazioni mafiose in Sicilia: causa anche di rallentamento dei cantieri che sono rimasti per anni aperti facendo conquistare il primo gradino del podio all’isola per numero di incompiute.

<<I siciliani – ha continuato il Ministro –  non hanno alcuna colpa, i  calabresi non hanno alcuna colpa per meritare la punizione di non avere l’alta velocità;  non è giusto che si fermi in un certo punto del paese e che un altro pezzo di Italia non  ne benefici. L’alta velocità è un elemento dell’uguaglianza di tutti i cittadini siciliani>>, ne è convinto Alfano.  Il ministro ha garantito in questi giorni s’incontrerà con l’Anas ed il ministro Delrio per fare il punto sulle infrastrutture in Sicilia.

frana messina cataniaMa proprio stamattina la Sicilia è spezzata in due: dalle 4 l’autostrada Catania-Messina è chiusa in entrambe le direzioni per una frana caduta tra Taormina e Roccalumera. Un pezzo di costone a monte della A18 in territorio di Sant’Alessio, sulla costa ionica messinese, è venuto giù, invadendo la carreggiata in direzione Catania. Non bastava la chiusura dell’A19, Catania-Palermo. Di infrastrutture si è parlato ancora stamattina durante la visita del ministro dell’interno Angelino Alafno che  ha riesumato il progetto della costruzione del Ponte sullo stretto. Un’ opera che secondo l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo,  non ha certamente la priorità perché c’è la rete di collegamento interna,  totalmente sfaldata, quasi assente. La regione, attraverso il suo assessore, sta cercando di fare tornare alla normalità isola, soprattutto sul fronte dei trasporti, che è sempre mancata”. L’assessore Pizzo ha spiegato che la giunta regionale ha deliberato   50mln per la manutenzione delle arterie secondarie, ha in mano le schede tecniche di tutte le province.

 <<Chiuso l’ accordo con l’Anas si potrà provvedere ad un’operazione esclusivamente d’emergenza e sartoriale>>, ha aggiunto. E sul ponte sullo stretto ha chiarito che è un progetto vecchio ma che può essere riattualizzato ma <<bisogna partire della infrastrutture di collegamento. Il ponte è l’ultimo tassello, ma se  parte delle ferrovie e delle strada non ha la cubatura e la consistenza adatta ci troveremo ad avere un incollo di bottiglie lo stesso. Partiamo da ciò che bisogna infrastrutturare a Villa San Giovanni e Messina, che sono opere necessarie indipendentemente dal ponte ma sono poi  l’spetto fondamentale su cui il ponte può gestire la sua attività.

Nelle scorse ore si è registrato l’intervento dell’on. Nello Dipasquale, deputato regionale del Partito Democratico, che ha spiegato le motivazioni della sua assenza all’incontro con Alfano: “Anche se di certo non si è sancito il futuro dell’autostrada del Sud Est siciliano, la firma del protocollo in Prefettura era talmente importante … da non aver ritenuto di invitare i parlamentari del territorio. Gli stessi parlamentari, e la collettività sa bene gli interventi che assieme ad altri colleghi anche su questa infrastruttura ho portato avanti sollecitando la Regione, che hanno lavorato proprio per sbloccare intanto l’appalto al Cas e consentire di avviare i lavori per i primi chilometri di autostrada in provincia di Ragusa. Ecco perché sono costretto ad intervenire pur non volendo fare polemica soprattutto con il Prefetto, persona che stimo e che è seria. Ma non vorrei che passasse il messaggio che oggi i parlamentari del territorio fossero disinteressati rispetto ad un momento comunque rilevante come la firma del protocollo di legalità. Ebbene, è giusto che la cittadinanza sappia che il prefetto ha rivolto l’invito ad essere presenti solo ed esclusivamente ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio dell’autostrada, al sindaco del Comune capoluogo soprattutto per un fatto di ospitalità e al ministro Alfano. Così mi è stato comunicato dal Prefetto stesso, e sfido chiunque a dire il contrario, in un incontro che ho chiesto venerdì scorso. Quando ho saputo dell’incontro di oggi, mi sono infatti premurato di sapere se come parlamentari fossimo stati invitati. E per tale ragione ho incontrato il prefetto che mi ha detto di aver fatto questa scelta. Una scelta cui mi sono attenuto secondo un metodo che ho apprezzato. Stamani, come riportano i primi resoconti giornalistici, alcuni parlamentari c’erano ugualmente. Mi sono reso conto che il prefetto si sarà trovato in difficoltà, perchè sebbene non fosse stato invitato nessun parlamentare, qualcuno si è voluto imbucare, un po’ come quando gli adolescenti vanno alle feste di compleanno dei compagnetti di classe.

Qualcuno potrebbe dirmi perché anche io non mi sia imbucato. Beh, io non lo facevo nemmeno quando avevo 14 anni. Rilevato ciò, è dunque giusto che la comunità iblea sappia che non ci sono stati parlamentari più bravi e più attenti ma c’è stato chi, pur di non rinunciare ad una bella passerella televisiva e fotografica, ha scelto l’arte del sapersi imbucare anche ad una cerimonia istituzionale a cui non si è stati volutamente invitati”.